Dopo un dibattito pubblico durato mesi e dopo ore di discussioni in Aula, il Bundestag ha votato contro l’obbligo vaccinale legato al Covid per i cittadini over 60. La proposta di legge firmata da un gruppo di deputati dei tre partiti di governo (Spd, Verdi e Fdp), è stata bocciata dal parlamento tedesco con 296 favorevoli e 378 contrari. Non è un problema per la tenuta della maggioranza, perché l’esecutivo aveva lasciato ai parlamentari la libertà di scegliere e decidere. Ma è certamente una sconfitta per il cancelliere Olaf Scholz e per il suo ministro della Salute Karl Lauterbach, entrambi favorevoli all’obbligo.

Il cancelliere Spd si era detto favorevole alla vaccinazione obbligatoria per tutti gli adulti, lasciando però al Parlamento la possibilità di avanzare una propria proposta, senza imporre un disegno di legge governativo. Una decisione inevitabile, visto che tra le forze politiche più scettiche c’erano proprio i Liberali, partner di Scholz nella coalizione di governo. La scelta di lasciare il Parlamento libero di discutere sull’obbligo vaccinale per contrastare la pandemia, però, ha portato a un dibattito infinito che si è concluso oggi, di fatto senza un accordo.

Ogni partito, infatti, ha votato la propria proposta, senza che arrivasse a un testo condiviso. Anche il progetto di una bocciatura definitiva dell’obbligo di vaccinazione, a prescindere dalle categorie di età, e quello per l’istituzione di un registro nazionale delle persone vaccinate, sono stati respinti dal Bundestag. In particolare l’Unione Cdu/Csu avrebbe potuto, era la speranza del ministro Lauterbach, votare il testo appoggiata da larga parte della maggioranza. Invece, ha preferito fare opposizione. “Più dell’etica medica ha prevalso la polita dei partiti”, l’amaro commento della Süddeutsche Zeitung.

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