“Come si può parlare di crisi di governo? Draghi avrà pure il diritto di informare il presidente della Repubblica sui vertici che ci sono stati, ma io non ho sollevato alcuna crisi di governo. Dico solo che, se dobbiamo programmare una spesa militare, un partito di maggioranza relativa può discutere dove va e quanto sarà questa spesa e in quale arco temporale verrà rispettato questo impegno? Perché rispettarlo entro il 2024 è un conto, rispettarlo entro il 2028 o il 2030 è un altro conto”. Sono le parole del leader del M5s Giuseppe Conte che, in un serrato botta e risposta con Giovanni Floris nella trasmissione “Dimartedì” (La7), spiega la sua posizione e quella del Movimento contro l’aumento delle spese militari.


Conte si sofferma sull incontro odierno col presidente del Consiglio Mario Draghi, che poi a sua volta si è recato al Quirinale per aggiornare Sergio Mattarella sia sulla vicenda degli investimenti militari, sia sulle posizioni all’interno della maggioranza.
Floris osserva: “Il punto di vista importante non è tanto il suo, quanto quello di Draghi e degli altri Paesi della Nato. Lei può avere anche ragione però può creare problemi a scapito della Nato e dell’unità del Paese”.

Il presidente del M5s non ci sta: “Lei sta ragionando di unità della maggioranza e di unità della Nato mettendo tutto insieme. Sono prospettive diverse. La collocazione euro-atlantica non è mai stata messa in discussione da me in 3 anni come presidente del Consiglio, né adesso come presidente del M5s, né verrà mai messa in discussione. Io e il presidente Draghi ci siamo lasciati dicendo che ridiscuteremo del tema dell’aumento delle spese militari, approfondiremo e ci confronteremo. Però mi permetta: non alimentiamo questa prospettiva della crisi di governo”.

Floris osserva: “Lei sa che talvolta le intenzioni non coincidono con le conseguenze delle azioni. Quindi, magari lei non vuole la crisi di governo, ma potrebbe succedere ugualmente”.
“No – ribatte Conte – se voi giornalisti date una lettura fuorviante e distorta, c’è questo rischio. Però, guardi, questo rischio non è possibile, perché un partito di maggioranza relativa e l’intero Paese hanno il diritto di discutere e di sapere che tipo di incremento ci sarà nelle spese militari, perché se qui le famiglie non arrivano a fine mese, le imprese chiudono, ci sono l’inflazione, la scarsità di materie prime e il caro bollette, uno deve spiegare se questi soldi ci sono. E in caso affermativo, deve chiarire come vengono spesi. Credo che sia giusto discuterne”.

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