“Come sapete il Movimento 5 Stelle non è contrario a sviluppare il pilastro della difesa comune europea”. Giuseppe Conte dopo l’incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Mario Draghi, ribadisce la posizione del M5s sull’incremento delle spese militari al 2% del PIL come da accordi Nato, siglati nel 2014. Conte non nasconde le divergenze con Draghi. “Abbiamo discusso, abbiamo delle valutazioni diverse, io non voglio che il premier Draghi metta in discussione gli accordi del 2014 Nato, ma ho rappresentato quella che è la preoccupazione del Movimento“. Conte elenca le sue priorità, dal caro bollette ai costi per le imprese delle materie prime e quando gli viene chiesto l’esito dell’incontro. “Siamo rimasti che continueremo a discutere“. La discussione dunque si sposterà dagli odg al dl Ucraina al Documento di economia e finanza? “Ragionevolmente non ci sarà scritto qualcosa nel Def su questo punto, ma questo non toglie che questa sia una prospettiva da affrontare perché il problema possiamo procastinarlo, ma dobbiamo affrontarlo”

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Guerra Russia-Ucraina, il sondaggio: solo il 23% è favorevole all’aumento delle spese militari. Contrario più di un italiano su due

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