Erasmo Palazzotto, deputato e tesoriere di Liberi e Uguali, annuncia il passaggio al Partito democratico. “Penso che sia rimasto l’unico spazio della politica in cui abbia senso far vivere le battaglie e i valori della sinistra in questo Paese. Dopo il fallimento di LeU, l’ultimo generoso tentativo di dare vita a un soggetto autonomo e unitario a sinistra del Pd, dobbiamo prendere atto che quello spazio politico ha esaurito la sua funzione storica” scrive su facebook Palazzotto che – tra le altre cose – è presidente della commissione d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. Palazzotto lo scorso anno aveva già abbandonato Sinistra Italiana, una delle componenti di Liberi e Uguali. Da maggio è stato tra i promotori di “Prossima“, associazione di Marco Furfaro e Nicola Oddati (ex coordinatore della segreteria di Nicola Zingaretti), corrente del Pd ma aperta a personalità esterne.

Palazzotto, 39 anni, palermitano, ha cominciato a fare politica nei Giovani comunisti e poi in Rifondazione per poi seguire Nichi Vendola nella fondazione di Sinistra Ecologia e Libertà, diventandone il coordinatore regionale in Sicilia. E’ stato eletto deputato per la prima volta nel 2013 (fu tra i primi ad entrare al Cara di Mineo). Nel 2017 ha contribuito a fondare Sinistra Italiana di cui è stato Responsabile esteri. Nel 2018 la rielezione a Montecitorio nella sigla elettorale di Liberi e Uguali.

L’adesione a Prossima fu già illustrata da Palazzotto come la necessità di ridurre la frammentazione a sinistra. E oggi il parlamentare siciliano ribadisce il concetto: “Lo dico con grande rispetto per chi milita ancora nelle organizzazioni che si collocano a sinistra del Pd – scrive – ma con la consapevolezza che il frazionismo esasperato, la mancanza di generosità e di coraggio delle classi dirigenti e la personalizzazione di micro partiti in competizione tra loro, hanno determinato una enorme perdita di credibilità. Ho militato tutta la vita in piccole formazioni politiche che però coltivavano grandi ambizioni. Tra queste Sel è stata la più significativa, innovativa e anche l’ultima che ha creato una nuova classe dirigente. Grazie soprattutto alla generosità e alla capacità di visione di Nichi Vendola a cui va il mio ringraziamento per tutto quello che mi ha insegnato”.

Oggi, però, secondo Palazzotto, la situazione è cambiata: “Il momento storico in cui viviamo, con la guerra e il nazionalismo che si ripresentano sul palcoscenico della Storia con una violenza che non avremmo mai immaginato, ci impone di trovare nuove strade per far vivere e riaffermare le ragioni della sinistra e la difesa degli interessi dei più deboli. Il Partito Democratico, con Nicola Zingaretti prima e con Enrico Letta oggi, sta mettendo a valore il pluralismo culturale che lo contraddistingue e che spesso ne ha rappresentato un limite per definire l’identità di una sinistra moderna, capace di affrontare la complessità delle sfide che abbiamo davanti a noi e di proporsi come punto di riferimento per chi vuole difendere la democrazia. Le Agorà – spiega Palazzotto – sono uno strumento che serve proprio a questo”.

“In questi anni – dice ancora Palazzotto – ho cercato di interpretare al meglio il mio ruolo istituzionale mettendolo a disposizione di battaglie importanti per i diritti umani e per la giustizia sociale. Ma ho sentito la mancanza di un percorso politico collettivo che restituisse il senso della militanza politica“, aggiunge ancora Palazzotto che in una lunga lettera di “addio” spiega che “nel Pd ritrovo molti amici e compagni con cui ho condiviso percorsi e battaglie importanti dentro le istituzioni”. Ringraziando i colleghi e le colleghe del gruppo di LeU, assicura di essere certo “che le nostre strade non resteranno divise a lungo e che le nostre battaglie parlamentari continueranno ad essere le stesse”.

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