“Io continuo a citare quel che dice il cardinal Martini: se la pace è prima di tutto, non puoi basarti solo su quello che è giusto o sui torti e sulle ragioni. Devi dare qualcosa di più di quel che dovresti dare. L’Ucraina ha diritto a un compromesso e quindi bisogna lavorare a un compromesso, perché questo può significare pace”. Sono le parole pronunciate a “Tagadà” (La7) dal deputato di LeU, Pier Luigi Bersani, sull’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina.

Bersani spiega: “C’è un’invasione pesante, ingiustificata, vigliacca, crudele con qualcosa in più che, temo, vedremo a lungo: questa, in qualche misura, è anche una guerra civile. Ha la cattiveria e l’aggressività della guerra civile, perché si stanno ammazzando tra fratelli sostanzialmente. E questo ci mette un di più, come sappiamo dalla storia. Dopodiché, c’è vicino l’Europa, ma quando diciamo ‘Europa’ intendiamo il mondo. Quindi, mentre abbiamo il peso sul cuore, cerchiamo di ragionare”.

E chiosa: “Dobbiamo resistere e aiutare chi resiste, anche con le armi per difendersi. Dobbiamo imporre sanzioni all’aggressore, ma mirandole bene su chi ha il potere in mano, cioè dove ci sono interessi reali. Dobbiamo ospitare i profughi. Non dobbiamo incoraggiare l’escalation. Attenzione alla misura, perché lì siamo in una situazione che può portarci anche in prossimità a un cataclisma. Dobbiamo, quindi, tenere questo difficile equilibrio. Per adesso, mi pare che lo stiamo tenendo, però sapendo sempre che da un male così grande bisogna stare attenti a che non venga il peggio”.

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