Isabella Noventa, la 55enne padovana uccisa tra il 15 e il 16 gennaio 2016 da Freddy Sorgato, ex fidanzato, con la complicità della sorella Debora e dell’amante Manuela Cacco, per l’Agenzia delle entrate è ancora in vita. Tutt’e tre sono stati condannati in via definitiva per l’omicidio: la Cassazione nel 2020 ha confermato una pena di 30 anni per i fratelli Sorgato e di 16 anni e 10 mesi per Cacco. Ma per l’Agenzia delle entrate finché non verrà emessa una “dichiarazione di morte presunta”, Noventa è da considerare ancora viva e tutte le procedure per la successione ereditaria sono bloccate: il problema giuridico nasce dal fatto che il corpo di Noventa non è mai stato trovato. “Dolore che si aggiunge ad altro dolore” dice il fratello della vittima, Paolo.

Come riporta Il Mattino di Padova, nelle carte dell’inchiesta si indica il corpo come “soppresso” per indicare che potrebbe essere stato nascosto o disperso. La famiglia di Noventa dovrà far pubblicare a proprie spese un estratto della domanda di morte presunta per due volte consecutive su due quotidiani, uno regionale e un altro nazionale. Nella pubblicazione dovrà essere inserito il termine di sei mesi per permettere a eventuali testimoni di fornire informazioni sulla vittima. Trascorsi i sei mesi necessari, se non verrà fornita alcuna comunicazione rilevante, il tribunale potrà dichiarare la “morte presunta” di Isabella Noventa. Il fratello Paolo ha dichiarato al Mattino che dovrà pagare a proprie spese almeno 5mila euro per le pubblicazioni. “Mi auguro sia l’ultimo imprevisto. Di sicuro nessuno mi restituirà più mia sorella”.

Secondo la ricostruzione dell’omicidio fatta dalla squadra mobile con il coordinamento del pm Giorgio Falcone, Noventa fu uccisa la notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016 nella casa di Sorgato, a Noventa Padovana, dallo stesso Freddy e dalla sorella Debora. L’omicidio è avvenuto in cucina, con colpi di mazzetta al capo e al volto di Isabella che sarebbe stata coperta con un sacco dell’immondizia. Poi i due avrebbero fatto sparire il cadavere, “nel Brenta” ha sempre detto Freddy, ma il corpo non è mai stato trovato. I due fratelli padovani poi hanno coinvolto Manuela Cacco nella messinscena della “passeggiata“: la donna ha indossato il giubbetto di Isabella e ha camminato sotto le telecamere delle piazze in centro a Padova per simulare un allontanamento volontario della vittima.

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