Estemporaneità. Sui campi di provincia ce n’è tanta e anche se qualcuno tenta di vendersela come volontà divina, come visto nell’ultimo episodio di Domeniche Bestiali, a noi piace proprio per il motivo opposto: la sua componente ultra (o magari ultrà) terrena, e non ultraterrena. È bello vedere la fantasia al potere non tanto dentro, quanto fuori dal campo: se serve da bere, ad esempio, o nell’inventarsi falli emulando vecchi videogames. O magari riprendendo vecchi cartoni animati. “Bonus track” con una storia a lieto fine su un campo di quelli importanti e relativa trasposizione fantasiosa su un ipotetico campo di provincia.

CRAZY HORSE – Ci sono pure velleità letterarie e questo ci piace moltissimo. Fatto sta che a Castilenti, in provincia di Teramo, si è palesata l’esigenza di un caffè, un amaro (magari di quelli che in zona fanno divinamente) da gustare durante le partite della squadra locale di seconda categoria. E dunque? E dunque bisogna allestire un bar… in un box per il trasporto dei cavalli, adattato a caffetteria come da foto dei nostri cari amici della pagina Facebook Abruzzo Calcio Ignorante. E il nome “New Bar Zivago” rende ancor più poetica la situazione: potremmo nominare quel bar sede ufficiale di Domeniche Bestiali.

GRISU’ – Se centerbe e aromi fanno da simpatici protagonisti nella storia di sopra, questa invece è completamente analcolica. Ma anche l’acqua può avere un suo utilizzo “d’attacco” sui campi di provincia. A Seveso, ad esempio, Alessio Giulian De Petri del Base 96 (Eccellenza) è stato squalificato per tre gare perché “a seguito di ammonizione per protesta spruzzava con acqua da una borraccia la divisa del direttore di gara”. Immaginiamo che il calciatore sia troppo giovane per aver parlato all’arbitro di “draghetti progressisti”, consapevolmente richiamando il buon Grisù.

FIFA ’97 – Come sopra: solo gli over 30 (forse pure 35), ricorderanno quel videogame di calcio che all’epoca sembrava un capolavoro di tecnologia e faceva consumare joypad e irrobustiva polpastrelli. Con le sue stranezze, certo, dai portieri che bellamente si tiravano cannonate nella propria porta su calcio di rinvio alle espulsioni. Eh già: bastava premere il tasto che ordinava una scivolata e il giocatore controllato avrebbe falciato, in qualunque zona del campo, l’avversario più vicino. Deve essersi ispirato al gioco di 25 anni fa Diego Giordano della Viribus Unitis, club di Promozione campana, squalificato per tre giornate perché “con comportamento sleale, scorretto, antisportivo e violento, a palla lontana, colpiva, in scivolata, il ginocchio di un avversario”. La scivolata era fondamentale per l’effetto scenico.

MISSING – Una bella storia arriva dalla League One, terza serie inglese. Durante il match tra Wigan e Sheffield un gatto fa invasione di campo: il difensore del Wigan Jason Kerr ferma il gioco e prova a prendere l’animale terrorizzato. Dopo poco il calciatore, evidentemente amante degli animali, riesce a conquistare la fiducia del gatto, prendendolo in braccio e affidandolo a uno steward. Il lieto fine è stato che una tifosa che guardava la partita in tv ha riconosciuto nell’invasore il proprio gatto, scomparso qualche giorno prima, e riuscendo grazie a Kerr a riportarlo a casa. Un insegnamento anche per difensori e stopper di provincia in Italia: nel caso di ritrovamento di malleoli o legamenti in campo segnalatelo, qualche attaccante potrebbe riconoscerli come propri.

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