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Thailandia, 50mila litri di petrolio nell’oceano: la marea nera arriva sulle spiagge, “grave minaccia alla barriera corallina”

La perdita, iniziata il 25 gennaio, ha origine da un oleodotto di proprietà della Star Petroleum Refining: 50mila litri di petrolio si sono riversati in mare a circa 20 km dalla zona orientale industrializzata del Paese. La spiaggia di Mae Ramhueng nella provincia di Rayong è stata dichiarata zona disastrata mentre circa 150 lavoratori della Spr e 200 membri della Marina sono stati schierati per ripulire l’area
Thailandia, 50mila litri di petrolio nell’oceano: la marea nera arriva sulle spiagge, “grave minaccia alla barriera corallina”
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Le autorità thailandesi stanno intraprendendo un’operazione per ripulire il petrolio fuoriuscito da un oleodotto sottomarino, che sta destando non poca preoccupazione per l’impatto ambientale sulle barriere coralline e sulle spiagge turistiche nella provincia di Rayong. Lo scrive il Guardian precisando che la perdita, da un oleodotto di proprietà della Star Petroleum Refining (Spr), è iniziata martedì 25 gennaio. L’area è stata transennata il giorno dopo che si erano riversati circa 50mila litri di petrolio nell’oceano a circa 20 chilometri dalla zona orientale industrializzata del Paese. Intanto però la spiaggia di Mae Ramhueng nella provincia di Rayong è stata dichiarata zona disastrata.

Circa 150 lavoratori della Star Petroleum Refining e 200 membri del personale della Marina thailandese sono stati schierati per ripulire l’area. Il ministro delle risorse naturali e dell’ambiente Varawut Silpa-archa ha affermato che è fondamentale cercare di impedire alla principale massa di petrolio di raggiungere la costa di Ao Prao, una piccola baia di Koh Samet, che è una popolare isola turistica, spiegando che “se il petrolio raggiungesse quest’area, potrebbe avere un impatto sulla spiaggia e causare gravi danni ai coralli di acque poco profonde”. L’ultima immagine satellitare dell’Agenzia governativa per lo sviluppo della tecnologia geoinformatica e spaziale (Gistda) ha mostrato che la fuoriuscita di petrolio si è estesa a coprire un’area di mare di 67 km quadrati.

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