Due dipendenti dell’Asl Napoli 1, un infermiere addetto alle vaccinazioni e un operatore socio sanitario, sono stati arrestati e messi in carcere dai carabinieri del Nas di Napoli perché, secondo gli investigatori coordinati dal pm di Napoli Henry John Woodcock, fingevano di somministrare il vaccino in cambio di denaro. Inchiodati da intercettazioni telefoniche e informatiche compiute col trojan, e dai video di una telecamera nascosta nell’hub vaccinale, i due, Giuliano Di Girolamo e Rosario Cirillo, in servizio presso l’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, sono accusati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, peculato e falso in atto pubblico. L’operatore procurava le persone, una trentina quelli individuati finora, che pagavano 150 euro mentre l’infermiere spruzzava il vaccino nell’ovatta. La voce che a Napoli si eseguivano finte vaccinazioni si era sparsa a tal punto che i ‘clienti’ arrivavano da tutte le province campane, e persino una signora della Puglia aveva chiesto informazioni, senza però procedere.

In seguito alla presunta falsa attestazione di avvenuta vaccinazione, i pazienti avrebbero ottenuto, pur non avendo titolo, il Green pass. Le indagini hanno inoltre evidenziato che quattordici soggetti, cui sarebbe stato falsamente inoculato il vaccino, risultano appartenere a categorie di lavoratori per le quali è previsto l’obbligo di vaccinazione al fine di ottenere il rilascio della certificazione e proseguire nello svolgimento delle rispettive mansioni. Tra i quali insegnanti, personale scolastico, dipendenti del ministero dell’Interno e della Giustizia.

I carabinieri sono entrati in azione nell’hub vaccinale istituito nella “Fagianeria” del Museo di Capodimonte di Napoli, in seguito a una denuncia del direttore dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva. Il manager aveva raccolto una segnalazione del medico vaccinatore in servizio il 27 novembre 2021, secondo il quale Di Girolamo aveva finto di somministrare il vaccino ad almeno otto persone.

Quattro giorni dopo sono scattate le intercettazioni e sono state installate le telecamere. Dal confronto tra le ‘vere’ vaccinazioni e quelle ‘fasulle’, gli inquirenti hanno ricostruito nei dettagli i trucchi utilizzati dall’infermiere per fingere al riparo da occhi indiscreti. Tra cui la prassi di ruotare leggermente la sedia per far uscire il ‘vaccinato’ dal campo visivo del medico.

“Le intercettazioni – si legge nell’ordinanza firmata dal Gip Enrico Campoli – hanno evidenziato da subito un quadro abbastanza inquietante”. Si riferisce in particolare a quella effettuata il 6 dicembre 2021 sul cellulare dell’infermiere, a colloquio con un ‘cliente’, M. A.

  1. A. Lo somministri tu il vaccino

Di Girolamo: Eh, dì, che ti serve?

  1. A. Non lo voglio essere somministrato…

Di Girolamo: E ti faccio la cortesia… non ti preoccupare… vieni domani alla Fagianeria…

(…) Tu devi pagare soltanto… Mi devi dare i soldi!

Grazie al trojan sono stati ricostruiti anche i messaggi tra l’infermiere e l’operatore. “Siamo o non siamo i più forti – scrive Cirillo -, prima di farlo avevano i dubbi, poi dopo non sapevano cosa darci, volevano darci il vino, il caffè… Simm’ ruoss’ (siamo grandi)”.

Ed ancora, Di Girolamo gli dice: “Li ho arravogliati (convinti e sistemati, ndr) in due secondi”.

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