A Londra si torna a respirare l’odore della frenesia. I caffe trasportati al volo nelle stazioni che cominciano ad animarsi di persone, lo smog delle macchine di nuovo in coda lungo le arterie della città (+66% rispetto alla settimana precedente). Il semaforo verde l’ha acceso Boris Johnson: si torna in ufficio, la city della finanza può ricominciare a pulsare, l’Inghilterra è a un passo dalla libertà. Da giovedì 26 sparirà anche l’obbligo di usare la mascherina sui trasporti pubblici e nei negozi, oltre a quello di presentare il certificato vaccinale sebbene questo non sia proprio l’equivalente del nostro green pass ma un fantomatico strumento che in Inghilterra è stato usato pochissimo solo per entrare in discoteca o accedere ad alcuni eventi di massa.

All’uscita di un college londinese un ragazzino sorride perché “finalmente si può tenere gli occhiali sul naso senza che si appannino”, dice a Ilfattoquotidiano.it. Le scuole superiori infatti sono state le prime ad abolire la mascherine già all’indomani dall’annuncio di Johnson sul ritorno dal Piano B al Piano A lo scorso mercoledì. Un annuncio che ha colto di sorpresa gli stessi presidi di alcune scuole secondarie che ancora non hanno intenzione di mollare quello che considerano uno ‘strumento di mitigazione’ per un contagio che è ancora nell’aria e, soprattutto nel Nord Est del paese, sta svuotando le classi del 20% di alunni ed insegnanti. Alcuni professori avrebbero preferito che l’obbligo di usare la mascherina fosse caduto a primavera e continueranno comunque a chiedere agli studenti di indossarla. Gli esami sono vicini e per alcuni ragazzi la vera preoccupazione è proprio “arrivarci nel modo migliore e se questo vuol dire continuare ad indossare la mascherina che mascherina sia’. Fuori dalla centralissima stazione di Euston è il momento che tutti i pendolari (o quasi) aspettavano, tra chi ha voglia di tornare a sedersi accanto a un collega e chi invece ormai si era abituato a lavorare da casa e rientrerà in ufficio solo una volta alla settimana. Grossi gruppi bancari come HSBC, Citigroup and Goldman Sachs e agenzie di pubblicità tra cui Havas hanno già annunciato il rientro in ufficio. Altre imprese resteranno invece al lavoro flessibile: pensano che la mossa del governo sia prematura e potrebbe peggiorare la già grave situazione con l’assenza di personale in isolamento.

Gli inglesi sembrano aver capito l’espediente politico del ‘liberi tutti’ gridato da Johnson nel pieno della tormenta del party gate, lo scandalo delle feste nel giardino di Downing Street mentre la nazione ubbidiva agli ordini di stare a casa, che ora sta facendo scricchiolare la sua poltrona. E così il premier per tamponare l’emorragia di consensi (dai sondaggi Ipsos Mori: 6 britannici su 10 pensano che sia un cattivo primo ministro) e bloccare una possibile mozione di sfiducia del suo partito, ha concesso ai Tory la riapertura dell’economia e ridato al suo popolo le loro libertà.

“Il governo sta cercando di distrarci dallo scandalo di tutto ciò che è successo a nostra insaputa dietro il portone di Downing street durante il lockdown, ma la nostra economia ha bisogno di tornare alla normalità e anche per noi è il momento di imparare a convivere con il Covid”, spiega un’elegante signora con la mascherina. Si perché il primo cittadino di Londra, il laburista Sadiq Khan, resta fermo sulla sua linea: sui trasporti pubblici della capitale si dovrà continuare a coprirsi la bocca, anche se dopo le nuove disposizioni dell’ex sindaco Johnson la polizia non potrà più intervenire per far rispettare la misura o per comminare multe. Il Piano A di Johnson ha incentivato un aumento dell’8% di passeggeri sulla Tube e il 3% sui bus rossi, solo la prima mattina dall’allentamento delle restrizioni.

E così con il flusso di più persone per le strade di Londra a cantare finalmente vittoria è il settore dell’ospitalità per voce di Kate Nicholls, Ceo di UKHospitality: “Dopo il Natale critico che abbiamo passato per il secondo anno consecutivo l’annuncio del governo è una notizia fantastica, il sollevamento dell’ordine di lavorare da casa è particolarmente importante perché permette ai centri cittadini e alle imprese di cominciare una fase di ripresa, e i locali notturni britannici plaudono alla fine del certificato vaccinale che ha ridotto le visite spontanee del pubblico e limitato drasticamente l’attività”, ha detto Nicholls che ora chiede al governo di rimuovere anche le restrizioni ai viaggi internazionali. “La fine del Piano B è un’ottima notizia per gli imprenditori che sperano di star finalmente girando l’angolo del Covid-19. C’è un bisogno vitale di maggior coerenza su come convivere con il virus nel lungo periodo: andare avanti e indietro con le misure restrittive ha creato danni“, ha commentato Matthew Fell, Chief Policy Director della Cbi, la Confindustria britannica . “Adesso il governo deve cominciare a dare maggiore priorità alle infrastrutture per convivere con il Covid più che agli interventi restrittivi, e questo vuol dire puntare di più su tamponi gratuiti, vaccini e antivirali”.

Da un sondaggio ufficiale di Gov.uk il 34% degli inglesi pensa che la libertà dalle restrizioni stia arrivando al momento giusto, nonostante nel paese i positivi siano ancora 1 inglese su 20. La maggioranza del 43% di persone che pensano che il rilassamento stia avvenendo troppo presto comprende anche medici e scienziati. “L’annuncio del Primo Ministro rischia di creare un falso senso di sicurezza quando i livelli di contagio e malattie rimangono alti e l’Nhs (sistema sanitario nazionale) è sotto forte pressione. È una decisione chiaramente non guidata dai dati perché quando è stato introdotto il Piano B lo scorso dicembre in ospedale c’erano 7.373 pazienti mentre il dato più recente dato è 18.979 e anche il numero di casi è quasi il doppio”, dice il dottor Dr Chaand Nagpaul, Presidente del consiglio di Bma (British Medical Association) il sindacato dei medici britannici. Nagpaul ci spiega che la sanità ha un record di 6 milioni di pazienti in attesa di prestazioni di routine e rimuovere tutte le restrizioni anti covid rischia un rimbalzo di contagi con un inevitabile incremento dei ricoveri. “Questo porterà ulteriore destabilizzazione tra i pazienti e farà aumentare il tasso di assenza di personale e il numero di persone affette da long covid”, mette in guardia il medico della Bma.

E che dire degli anti-vax? Il giorno dell’annuncio del rilassamento delle misure e abolizione del green pass, Piers Corbyn, volto del movimento anti vaccini britannico e fratello dell’ex leader laburista Jeremy, non era sicuramente nell’umore di esultare nella centrale di polizia in cui si trovava dopo l’arresto per aver creato disordine in due centri vaccinali londinesi. Ma dalla pagina Twitter del suo partito Let The UK Live, promette che il suo movimento continuerà a fare pressione contro chi ancora si mette le mascherine e manterrà le certificazioni vaccinali per entrare nei locali.

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