Una conferenza stampa programmata solo dopo 5 giorni e dopo diverse critiche. Il presidente del Consiglio Mario Draghi che aveva spiegato, scusandosi con i giornalisti, che da parte sua c’era stata una “sottovalutazione delle attese” per l’ultimo decreto Covid che tra le altre cose ha introdotto l’obbligo vaccinale. Ma le attese evidentemente non erano dei giornalisti bensì dei cittadini se è vero che, come dice un sondaggio Euromedia Research per La Stampa, per oltre il 60 per cento del suo campione di intervistati ritiene “non chiare” le indicazioni del governo su quel provvedimento.

Alessandra Ghisleri, che dirige l’istituto, sottolinea nell’articolo di accompagnamento ai dati che “ci si accorge che per molti versi gli italiani sono stati piuttosto stupiti dalla rapidità con cui sono tornati a crescere i contagi nel nostro Paese”. E a rimetterci non è tanto la fiducia nei vaccini e nella loro efficacia, ma viene percepito piuttosto il “totale cambiamento di prospettiva di fronte al quale ci troviamo oggi rispetto all’approccio risolutivo di un anno fa, quando il vaccino era ancora solo per pochi eletti” scrive Ghisleri. Si è attribuita, continua, una fiducia nel combinato vaccino-green pass-distanziamento e mascherine. Un trend positivo che è durato per alcuni mesi, anche con i complimenti delle istituzioni internazionali. “Fino ad autunno inoltrato – riprende la direttrice di Euromedia – il governo ha sempre preso iniziative risolute per arginare la pandemia, eppure una nuova variante arrivata dal Sud Africa ha messo in crisi tutte le certezze. La sensazione generale è quella di rincorrere il virus in ogni sua mutazione. E se la scienza lo ha come obiettivo primario, la politica per i cittadini, sempre basandosi sugli sviluppi scientifici, dovrebbe riuscire a pianificare quelle azioni concrete per essere preparati e proteggere al meglio la salute di tutti”.

Più nel dettaglio alla domanda sulla chiarezza delle indicazioni del decreto risponde sì il 39,3 per cento e no il 60,7. Euromedia ha anche scorporato il dato per elettorato. Il no è molto alto nell’elettorato di Fratelli d’Italia (che è anche l’unico partito di opposizione), dove sfiora il 79 per cento, ma è significativo anche tra gli elettori della Lega (62), della sinistra di Leu (65) e del M5s (60). I più convinti sono i simpatizzanti di Forza Italia (64% di sì) che superano anche quelli del Pd (54,3 di sì contro il 45,7).

Ad ogni modo l’obbligo vaccinale introdotto alcuni giorni fa è condiviso da 2 intervistati su 3 (il 69,9 per cento). Le percentuali sono plebiscitarie tra berlusconiani (83), democratici (91), bersaniani (82). Vale la pena sottolineare che i favorevoli sono la maggioranza anche nell’elettorato di Fratelli d’Italia (56 per cento di sì).

Secondo il sondaggio di Euromedia la priorità per il governo dovrebbe essere la salute e il contrasto al Covid per il 31 per cento degli intervistati ed è un’opzione segnalata in particolare dall’elettorato di centrosinistra (intorno al 40 per cento) e da Forza Italia (dove si registra il picco, il 43). A seguire le priorità più citate sono lavoro e disoccupazione (19 per cento, con spinta in particolare negli elettorati del Pd e di Leu), ripresa economica (poco sotto al 17) e riduzione delle tasse (11). Sotto al 10 il carovita, la giustizia, la scuola.

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