Gli Stati Uniti non diventeranno “un Paese che accetta la violenza politica come norma”. Il presidente americano, Joe Biden, punta su questo concetto nel suo discorso al Congresso in occasione dell’anniversario dell’assalto a Capitol Hill da parte dei sostenitori di Donald Trump, dopo la vittoria del candidato Dem alle ultime Presidenziali. “Non possiamo permettercelo”, ha detto: “Saremo un Paese dove si permette a funzionari elettorali di parte di rovesciare la volontà legalmente espressa dal popolo?”, chiede Biden che invita gli americani a “riconoscere la verità e a non vivere all’ombra di menzogne“. Parole che però non hanno trovato il sostegno della maggioranza degli esponenti Repubblicani, ancora fedeli al tycoon, che hanno deciso di disertare la ricorrenza preferendo far parte della delegazione guidata dal leader Mitch McConnell per partecipare ai funerali di un loro ex collega ad Atlanta, in Georgia. Mentre lo stesso Trump ha risposto dichiarando che il discorso di Joe Biden al Congresso “è solo teatro politico per distrarre gli americani dal suo fallimento“.

Nel suo discorso, Biden lancia poi un attacco diretto a Donald Trump ricordando che quel giorno si trattò di “un’insurrezione armata e Donald Trump cercò di rovesciare elezioni libere, di sovvertire la costituzione e di fermare una trasferimento pacifico dei poteri attraverso un gruppo di balordi, tutto il mondo ha visto con i suoi occhi. Nemmeno durante la guerra civile questa cosa accadde. In questo luogo sacro fu attaccata la democrazia, un attacco brutale, ma il popolo ha resistito, la democrazia ha tenuto”. Il tycoon, ha poi aggiunto, “ha creato una rete di menzogne intorno alle elezioni del 2020″ e ha “messo i suoi interessi sopra quelli del Paese”.

E torna poi a ricordare gli attimi drammatici di quel 6 gennaio, l’attacco più grave alla democrazia americana a cui si è assistito nell’epoca moderna: “Oggi, un anno fa, la democrazia fu attaccata – ha scritto il Capo della Casa Bianca su Twitter – La volontà del popolo finì sotto assalto. E la nostra costituzione fronteggiò la più grave delle minacce”, ha detto annunciando che sta andando a Capitol Hill “per parlare del giorno dell’insurrezione, dello stato della democrazia americana e dove andremo da qui”.

Anche la vicepresidente, Kamala Harris, ha parlato per la ricorrenza ribadendo che “il 6 gennaio fu un assalto alla democrazia” in cui gli assalitori “tentarono non solo di distruggere l’edificio e le vite dei parlamentari ma i valori, le idee e le istituzioni che generazioni di americani hanno conquistato e difeso col sangue”.

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