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Ultimo aggiornamento: 16:44 del 14 Dicembre 2021

“Persone esposte all’inquinamento atmosferico più vulnerabili al Covid-19”: l’allarme del delegato Onu Orellana

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“Legame tra aumento di contagi Covid e inquinamento dell’aria? Io ho parlato della maggiore vulnerabilità nelle persone esposte a livelli più alti di contaminazione, e soprattutto dell’inquinamento atmosferico, e quindi una maggiore vulnerabilità anche al Covid-19. E questa per me è una doppia ingiustizia ambientale, perché queste persone sono condannate a subire l’impatto dell’inquinamento che ha ovviamente un impatto sulla loro salute. Queste persone sono quindi più vulnerabili al coronavirus, proprio a causa della loro esposizione”. Marcos Orellana, Special Rapporteur Onu per le sostanze tossiche e i diritti umani, dopo aver affrontato presentato la relazione sull’Italia a seguito dello studio sull’inquinamento da Pfas in Veneto, della Terra dei Fuochi in Campania e dell’ex Ilva di Taranto, affronta il tema della relazione tra Covid-19 ed inquinamento ambientale.

“Dobbiamo individuare le fonti d’inquinamento e capirne le cause, anche delle malattie zoonotiche, perché sono gli uomini che invadono le aree in cui vivono le specie animali e facendo ciò trasmettono poi le loro malattie. Per prevenirle dobbiamo tutelare le nostre foreste”, continua Orellana. Quindi delegato Onu nell’ultima parte dell’intervista a ilfattoquotidiano.it afferma: “Nel corso del mio mandato io ricevo numerose segnalazioni in cui mi parlano dell’esposizione alle sostanze pericolose io vedo questa cosa come un’intossicazione del nostro pianeta e tutto ciò mette a repentaglio la nostra capacità di godere dei nostri diritti fondamentali. Stiamo avvelenando il nostro pianeta e dobbiamo prendere delle decisioni e per questo che io chiedo all’Italia di affrontare sì decenni di attività industriali, eredità del passato, però dobbiamo concentrarci anche sulle attuali attività produttive proprio per evitare di contaminare sempre di più il nostro futuro”.

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