I carabinieri dei Nas hanno scoperto 281 tra medici e sanitari non immunizzati che si trovavano comunque al lavoro, nell’ambito di una campagna di verifiche – promossa d’intesa con il ministero della Salute – sul rispetto dell’obbligo vaccinale per le figure “esercenti le professioni sanitarie” e “operatori di interesse sanitario”, previsto dallo scorso aprile. Un’operazione finalizzata proprio a individuare i professionisti che continuavano a esercitare l’attività seppur privi di vaccinazione anti-Covid, sia in ambito pubblico si in regime di attività libero professionale presso studi e ambulatori privati. Le verifiche hanno interessato 1.609 strutture e sono state verificate circa 4.900 posizioni relative a medici, odontoiatri, farmacisti, veterinari, infermieri, fisioterapisti e altre figure, accertando 281 irregolarità.

Dai controlli è emerso che 126 di loro lavoravano pur essendo già stati sospesi dagli ordini di appartenenza su segnalazione dell’autorità sanitaria, continuando a svolgere la libera professione presso studi medici di proprietà, ambulatori o cliniche private, ma anche reparti di strutture pubbliche. Tutti sono stati denunciati per esercizio abusivo della professione sanitaria. Tra loro anche otto medici e pediatri di famiglia sparsi in quattro Regioni (Abruzzo, Sardegna, Campania e Lazio). In Calabria, Sicilia, Molise e nella provincia di Bolzano sono stati aperti accertamenti nei confronti di alcune aziende sanitarie per sospette condotte omissive e di inerzia nella sospensione del personale non vaccinato.

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