Sì unanime dei gruppi parlamentari a concludere l’esame della legge sul suicidio assistito in Commissione il 9 dicembre per portarla in Aula quattro giorni più tardi. L’unanimità è emersa all’ufficio di presidenza delle Commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera che sta esaminando la legge attuativa della sentenza della Corte costituzionale del 2019, provvedimento su cui il centrodestra ha finora fatto ostruzionismo. L’impegno del centrodestra a concludere il 9 dicembre non implica, hanno precisato, il voto a favore del testo.

La decisione è giunta dopo una lunga riunione dei relatori – il dem Alfredo Bazoli e il pentastellato Nicola Provenza – con i rappresentanti di tutti i gruppi, in cui hanno ribadito l’intenzione di recepire alcuni importanti emendamenti del centrodestra, dopo il loro assenso espresso martedì, a quello sull’obiezione di coscienza. “Ringrazio i gruppi – ha detto al termine della seduta il presidente della Commissione Giustizia Mario Perantoni (M5s), perché hanno percepito la serietà del lavoro dei relatori”.

“L’unanimità raggiunta – ha poi detto Perantoni all’Ansa – per concludere l’esame il 9 dicembre in commissione, è il frutto del lavoro dei relatori e della partecipazione di tutti i gruppi al percorso per formare il provvedimento”. Alla domanda sulle garanzie del centrodestra non riprendere l’ostruzionismo, Perantoni ha replicato: “La data del 13 dicembre è supportata da un serio accordo politico; non ho quindi motivo di dubitare e di credere che ci siano ripensamenti”. Ottimisti anche i relatori: “Non pretendiamo il voto del centrodestra – ha detto Bazoli – ma l’ordinato svolgimento del confronto e del lavoro in Commissione”. “In questo modo – ha spiegato poi il relatore Provenza – sarà evitata anche la strumentalizzazione di un eventuale voto contrario”.

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