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Elena Casanova, l’ex fidanzato Enzo Galesi ha ammesso di averla uccisa a martellate. A gennaio le aveva bucato le ruote dell’auto

Il cinquantanovenne ha raccontato di aver avuto una relazione con la vittima che si era conclusa un anno fa. "L'ho incrociata ieri in un negozio a Castegnato e poi - ha detto - sono andato ad aspettarla fuori casa"
Elena Casanova, l’ex fidanzato Enzo Galesi ha ammesso di averla uccisa a martellate. A gennaio le aveva bucato le ruote dell’auto
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L’ammissione dell’omicidio di Elena Casanova da parte dell’ex fidanzato Enzo Galesi è arrivata nella notte tra il 20 e il 21 ottobre. Durante l’interrogatorio, iniziato alle 23.41 e concluso a mezzanotte, il 59enne ha rilasciato dichiarazioni confuse sulla decisione di ammazzare la ex compagna. “In quel momento la volevo uccidere”, ha dichiarato al pm di Brescia Carlo Pappalardo. “Perché tanta violenza? Perché c’erano dei sentimenti, anzi no, ritratto e non voglio rispondere a questa domanda. È stato un raptus. L’ho colpita più volte alla testa”. Galesi ha anche raccontato di aver avuto una relazione con la vittima che si era conclusa un anno fa. “L’ho incrociata ieri in un negozio a Castegnato e poi – ha detto – sono andato ad aspettarla fuori casa“. Nel corso dell’interrogatorio ha anche ammesso di averle tagliato le gomme dell’auto a gennaio, ma Elena Casanova non lo aveva denunciato. Vicino a casa della vittima inoltre, Galesi avrebbe scritto nei mesi scorsi “Goditela mille euro” in riferimento a un presunto debito che la donna aveva nei confronti dell’uomo per alcuni lavori di giardinaggio durante il lockdown.

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Tra i primi ad arrivare in via Fiorita, a Castegnato, dove la vittima è stata colpita, è stato l’ex marito della vittima che era in auto con la figlia 17enne e stava tornando verso casa sua a pochi metri di distanza. “L’ho visto davanti a Elena che era a terra, era lì, fermo immobile, fumava una sigaretta. Ho capito fosse successo qualcosa, e in quel momento ho pensato solo a portare via mia figlia”. Ezio Galesi ha teso un agguato. Lei ha cercato rifugio in auto che non poteva partire perché bloccata dall’auto di lui. Quindi l’assalto: ha rotto a martellate il finestrino e poi l’ha tirata fuori e colpita più volte. Poi a un vicino che ha sentito urlare ha detto in dialetto: “Chiama i carabinieri, l’ho uccisa”. Poco dopo è stato arrestato e nella notte è arrivata la confessione.

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