La carenza di semiconduttori continua a flagellare l’industria dell’auto. Ultimo di una lunga serie di annunci simili Skoda Auto (gruppo Volkswagen) ha fatto sapere di aver disposto uno stop di due settimane ai suoi impianti. Skoda lascerà in funzione soltanto una linea produttiva che servirà a completare 10mila auto non finite. Fatte salve le due settimane si fermo, il rallentamento delle catene di montaggio del produttore della Repubblica Ceca, potrebbe prorogarsi fino alla fine dell’anno. L’Associazione ceca dell’industria automobilistica ha dichiarato che le case automobilistiche ceche produrranno quest’anno 250mila vetture in meno del previsto con mancati ricavi per oltre 9 miliardi di dollari. L’industria delle quattro ruote da lavoro nel paese a 180mila persone e rappresenta un quarto della produzione industriale complessiva del paese.

Per lo stesso motivo Maserati (gruppo Fca) ha annunciato oggi di aver posticipato alla primavera del prossimo anno la Global Premiere del nuovo suv Grecale che originariamente era prevista per il 16 novembre 2021. Il nuovo modello, fa sapere la casa automobilistica, è “un prodotto che richiede componenti high tech la cui catena di fornitura è caratterizzata, in questo momento, da una situazione di shortage contingente”.

Venerdì scorso sono stati diffusi i dati sulle immatricolazioni europee di settembre che hanno segnato un calo del 25% rispetto allo stesso mese del 2020. Tutti i principali mercati hanno chiuso il mese con flessioni a doppia cifra: -34,4% in Gran Bretagna, -32,7% in Italia, -25,7% in Germania, -20,5% in Francia e -15,7% in Spagna. Il gruppo Stellantis ha venduto il 30% in meno.

L’altro rovescio della medaglia mostra risultati boom per chi i semiconduttori li fabbrica. La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc), il più grande produttore di chip al mondo, ha affermato che potrebbe raggiungere un margine operativo lordo (differenza tra ricavi e costi di produzione) del 50% o superiore poiché i clienti sono disposti a pagare prezzi più elevati a causa di una estesa carenza globale di chip. Il gruppo ha registrato un utile netto di 156,3 miliardi di 5,6 miliardi di dollari nel solo terzo trimestre dell’anno, in crescita del 13,8% rispetto allo scorso anno e del 16,3% rispetto al trimestre precedente.

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