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Green pass, la corrente Area chiede l’apertura al Csm di una pratica urgente sul giudice Angelo Giorgianni

Il magistrato ha parlato dal palco dei no vax alla manifestazione di sabato scorso a Roma, giornata terminata con tensioni, violenze e l'attacco alla sede della Cgil. Obiettivo della pratica, da affidare alla Prima Commissione, dev'essere "verificare l’impatto" della condotta di Giorgianni "sulla percezione della sua indipendenza quale magistrato
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Lui ha annunciato di lasciare la toga per essere libero di parlare. Ma giudice Angelo Giorgianni, consigliere della Corte d’Appello di Messina, coautore del controverso libro Strage di Stato. Le verità nascoste del Covid-19, potrebbe dover continuare a rispondere delle sue posizioni cospirazioniste e contro il Green pass. Area, la corrente di sinistra delle toghe, ha chiesto al Csm di aprire una pratica urgente sul magistrato che ha parlato dal palco dei no vax alla manifestazione di sabato scorso a Roma, giornata terminata con tensioni, violenze e l’attacco alla sede della Cgil. Obiettivo della pratica, da affidare alla Prima Commissione, dev’essere “verificare l’impatto” della condotta di Giorgianni “sulla percezione della sua indipendenza quale magistrato“, come scrivono i consiglieri togati di Area Giuseppe Cascini, Elisabetta Chinaglia, Alessandra Dal Moro, Mario Suriano e Giovanni Zaccaro, in un post diffuso dopo aver depositato la richiesta al Comitato di presidenza del Csm.

Giorgianni aveva spiegato di aver rassegnato le “dimissioni dalla magistratura, tre anni prima del previsto, perché mi posso permettere il lusso di farlo e non voglio essere condizionato in questo momento, ma voglio essere libero di poter esprimere liberamente le mie opinioni“. Sul palco la (ex) toga ha parlato di “preavviso di sfratto a coloro che occupano abusivamente i palazzi del potere” dato loro “dal popolo italiano” e di volere “per loro un processo, una nuova Norimberga” per “i morti, le privazioni e la sofferenza che hanno causato. Da magistrato – ha continuato sabato dal palco – sono venuto ad onorare il popolo sovrano, e tra io tra voi e il popolo scelgo il popolo sovrano e lascio la toga”.

Giorgianni era già finito nella bufera in quanto autore del libro “Strage di Stato. Le verità nascoste del Covid 19”, con la prefazione del magistrato Nicola Gratteri, che aveva dovuto prendere le distanze sul contenuto delle pagine. Giorgianni non ama la definizione no vax: “Io sono per la libertà di decidere se vaccinarsi o meno, quindi contro il Green pass. Ho fatto i precedenti vaccini, ma questo no. C’è stata troppa fretta, ingiustificata dal fatto che ci sono le cure precoci, come ho più volte segnalato anche al governatore della Sicilia Nello Musumeci e all’assessore alla Salute, Ruggero Razza. In questo momento – secondo il giudice che ha condannato le violenze di sabato – c’è in ballo una battaglia troppo importante, perché c’è chi vuole limitare la nostra libertà di pensiero e imporre una propria visione. Non potevo restare magistrato perché voglio poter parlare liberamente contro questa parte anche dello Stato che ci vuole imporre le proprie idee. Io sono una persona di parola avevo detto che mi sarei dimesso e l’ho fatto”.

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