È finito agli arresti domiciliari Shmuel Peleg, il nonno materno del piccolo Eitan Biran, il bambino sopravvissuto alla strage del Mottarone. Ad arrestarlo la polizia israeliana dopo averlo interrogato. E’ accusato di aver “rapito il nipote e portato in Israele”. Il provvedimento degli arresti domiciliari è previsto fino a venerdì. Inoltre gli è stato trattenuto il passaporto. “A me risulta che gli sia stato chiesto di restare a disposizione della polizia”, dice invece l’avvocato Paolo Sevesi, legale di Peleg. Allo stato non pare che la decisione delle autorità israeliani sia legata a un mandato d’arresto italiano. A interrogare Peleg è stata l’unità speciale 433. Il bambino, invece, secondo i media israeliani in questo momento è a casa del nonno a Petah Tikva, non lontano da Tel Aviv.

Shmuel Peleg è accusato di sequestro di persona dalla procura di Pavia. Un’accusa che è stata estesa anche alla moglie, Etty Peleg. Il bambino, sei anni, è stato sottratto alla zia paterna, Aya Biran Nirko. A quest’ultima era stato affidato in seguito alla morte dei genitori. Peleg, stando alle ricostruzioni della tv israeliana Kan, ha lasciato Pavia insieme al nipote la mattina del 12 settembre. “Stiamo accertando l’accaduto per poi intervenire”, ha fatto sapere il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. La zia ha presentato al tribunale per la famiglia di Tel Aviv un’istanza per riportare il bambino in Italia, sulla base della Convenzione dell’Aja. Lo riferisce l’israeliana Canale 13. Si tratta in particolare di “una istanza prodromica e preparatice per un’eventuale attivazione della procedura” sulla base della Convenzione dell’Aja sulle sottrazioni internazionali di minori, come ha spiegato l’avvocato Cristina Pagni, che assiste in Italia la zia di Eitan.

“Si spezza il cuore davanti agli ultimi e sorprendenti sviluppi legati al bambino Eitan Biran”, ha commentato oggi l’ambasciatore d’Israele a Roma Dror Eydar. L’Ambasciata d’Israele fa sapere che sta accompagnando la vicenda sin dal momento in cui si è verificato il disastro della funivia, lo scorso maggio, fino ad oggi. Le autorità israeliane, precisa l’Ambasciata, stanno seguendo questo triste caso e se ne occuperanno in collaborazione con l’Italia, a beneficio del minore e in conformità con la legge e le convenzioni internazionali pertinenti.
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