Sull’autobus a Rimini, quando si è trovato di fronte a un controllo del biglietto, ha aggredito con un coltello le due addette. Poi è sceso dal mezzo, è scappato e nella sua fuga ha ferito altre tre persone, fra le quali un bambino alla gola. Alla fine è stato però fermato dalla polizia. E’ accaduto nel tardo pomeriggio sulla linea 11 degli autobus di Rimini, in zona Miramare. Questa è la ricostruzione che ha portato al fermo di un uomo di origine somala. E’ in Europa da alcuni anni ed era stato in altri paesi prima di arrivare in Italia. Qualche mese fa aveva presentato domanda per lo status di rifugiato. E’ stato rintracciato poco dopo l’accaduto dalla polizia ed è stato fermato.

Sulle ragioni del gesto gli inquirenti, coordinati dal pm Davide Ercolani, stanno indagando per ricostruire l’intera dinamica. Quella che pare al momento esclusa è la pista terroristica: l’uomo, infatti, non ha precedenti specifici e non sarebbe riconducibile ad ambienti terroristici o estremistici. Era ospitato in una struttura della Croce Rossa e secondo alcune testimonianze aveva manifestato una personalità violenta e aggressiva. Gli investigatori, anche sulla base della reazione dell’uomo, non escludono che fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Le prime ad essere ferite sono state due addette della ditta Holacheck che fornisce il servizio di controlleria sui bus per Start, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico di tutta la Romagna. Start ha messo a disposizione delle forze dell’ordine le immagini del circuito di sicurezza per verificare quanto accaduto. L’uomo, durante la fuga, in circostanze che ancora devono essere chiarite, si è poi scagliato su altre tre persone. Una di loro è un bambino che è stato portato in ospedale per le ferite alla gola che gli sono state inferte. E’ in condizioni gravissime. “Siamo in contatto costante con il Comune – dichiara il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini – per seguire gli sviluppi della vicenda e a disposizione dei familiari per qualsiasi necessità. Ora vengano accertati i fatti e applicata la legge col massimo rigore nei confronti di chi si è reso colpevole di un fatto drammatico e inaccettabile”. A commentare l’accaduto sono stati anche sia il leader della Lega Matteo Salvini (“Questo delinquente va rimandato a casa sua, vero Lamorgese?”) sia la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (“Spero che questo criminale la paghi cara”).

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