Una nuova grana per il progetto di una pista da bob da 85 milioni di euro che la Regione Veneto vuole costruire a Cortina per le Olimpiadi del 2026. Da mesi sta montando la protesta dei soci del Country Club di tennis che rischia di scomparire se dovesse essere approvato il progetto di ristrutturare (rifacendola completamente) la pista Eugenio Monti, a due passi dal centro, che è dismessa da anni a causa dei costi eccessivi. Ma adesso la giunta del governatore Luca Zaia scopre di avere in seno un nemico del progetto. Si tratta nientedimeno che dell’unico assessore regionale non leghista, la vicentina Elena Donazzan, dei Fratelli d’Italia, che si occupa di istruzione, formazione, lavoro e pari opportunità.

Le polemiche hanno subito un’impennata proprio nella settimana di Ferragosto, quando il sindaco Gianpietro Ghedina ha usato un’espressione che non poteva non andare di traverso agli appassionati della terra rossa, circa 300 soci del centro turistico delle Dolomiti. Il sindaco ha infatti detto di “voler asfaltare” la struttura che ospita anche una scuola riconosciuta dalla Federazione italiana tennis (Fit). Il Club è in gestione alla società Sopiazes, con una concessione che scadrà alla fine di settembre e che il Comune non intende rinnovare. La società ha affidato la gestione a due non-cortinesi, Paola Bergamo e Andrea Mantegazza. Se il progetto della Regione, fortissimamente voluto dal presidente Zaia, andrà avanti, per il tennis non ci sarà posto, anche perchè in quell’area, dopo le Olimpiadi, vi sarà una riconversione della struttura ad attrazione turistica, con un parco giochi. Ma proprio questo riutilizzo ha indotto il Comitato Olimpico Internazionale a rinunciare all’inserimento dell’impianto da bob nel masterplan delle opere finanziate. E quindi del costo se ne dovrà fare carico interamente la Regione Veneto.

A Cortina è stato costituito il comitato “Salviamo il Country”, che ha provveduto ad affiggere ovunque volantini con uno slogan polemico nei confronti dell’annuncio del sindaco: “Non facciamoci asfaltare!”. In una grande foto, con i soci in maglietta verde, compare anche Elena Donazzan, incurante di essere allo stesso tempo componente della giunta di Zaia e contestatrice del bob-scaccia-tennis. Al comitato hanno già aderito, tra gli altri, personaggi dello spettacolo come Gimmy Ghione e Moreno Morello (“Striscia la notizia”), il campione olimpico di ginnastica artistica Igor Cassina, Francesco Dolfino manager di Mediobanca, il campione di sci Kristian Ghedina, l’ex campione di Formula Uno Riccardo Patrese e Maddalena Cini, campionessa mondiale di Beach Tennis.

La presenza di Elena Donazzan ha poi un risvolto personale, in quanto l’assessore è compagna di Vittorio Pesato, imprenditore lombardo di BigixPharma ed ex consigliere regionale di Forza Italia, il quale, pur non avendo casa a Cortina, vi si reca spesso per giocare a tennis nel club. Proprio lui è diventato il portavoce del Comitato. Elena Donazzan ha inserito sulla propria pagina Facebook il comunicato del Comitato: “Il Tennis Country Club Cortina d’Ampezzo nel tempo è stato luogo di incontri, di relazioni, di progetti che sono cresciuti e hanno portato a Cortina migliaia di persone. Non si può accettare che un impianto con alle spalle ben cinquant’anni di storia venga cancellato: qui sono passati i grandi campioni del tennis internazionale ed in questi campi la società ha portato una tappa del circuito APT”. L’assessore aggiunge: “Bob e tennis hanno sempre convissuto e possono crescere e convivere assieme”.

Stando al progetto della Regione non sarà facile. Anche per questo tra Zaia e la Donazzan è in programma un faccia a faccia, su una questione che sta diventando spinosa per la maggioranza. La giunta deve già fare i conti con il dissenso espresso dalla popolazione. Un referendum on-line promosso dal Comitato Civico Cortina, a cui hanno risposto 1.216 persone, ha appena bocciato il progetto. Due terzi delle risposte sono contrarie al finanziamento dell’opera con 85 milioni di euro della finanza regionale, mentre il 70 per cento è favorevole alla proposta del Cio di far svolgere le gare di bob in Austria, dove c’è una pista funzionante.

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