Continua a tremare la terra ad Haiti dopo la scossa di magnitudo 7.2 registrata sabato. Al momento i morti accertati sono almeno 7.244, nelle aree meridionali e occidentali. Sarebbero oltre 2.800 feriti registrati, secondo i servizi di protezione civile del Paese. Nel conto delle vittime “500 nel sud, 100 a Grand’Anse, 122 a Nippes e 2 nel nord-ovest”, si legge in un comunicato. Lo ha reso noto la Protezione civile di Haiti. Si prevede che il numero delle vittime crescerà di molto. Gravi danni e vittime sono state registrate a decine di miglia dall’epicentro, 7,2 miglia a nord-est di Saint-Louis du Sud.

Le squadre di soccorso sono al lavoro nella speranza di trovare dei sopravvissuti, perché molti edifici sono crollati intrappolando centinai di persone. “I primi interventi, effettuati da soccorritori professionisti ma anche dalla popolazione, hanno permesso di estrarre molte persone dalle macerie”, hanno sottolineato i servizi di protezione civile.

Dall’Unicef di Haiti fanno sapere che si “sta lavorando con i partner governativi e non governativi per fornire sostegno alle comunità colpite. Siamo solidali con le famiglie e i bambini in questo momento difficile”. L’Unicef ha uffici nel sud con personale già sul posto per fare valutazioni al fine di dare priorità ai bisogni urgenti e fornire assistenza alle popolazioni colpite. I bambini e le famiglie possono essere stati sfollati a causa del terremoto e potrebbero avere urgente bisogno di un riparo, acqua pulita, cure mediche e protezione. Nonostante i problemi logistici e di sicurezza, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia prevede di fornire aiuti utilizzando le scorte di emergenza dei magazzini di tutto il paese.

Il 12 gennaio 2010 un terremoto molto meno forte, di magnitudo 6.1, causò oltre 200mila vittime nella capitale della nazione caraibica, uno dei Paesi più poveri del mondo e alle prese con una cronica instabilità politica. L’attuale sisma è avvenuto pochi chilometri a ovest di quello devastante del 2010.

L’appello di Caritas Internationalis – “L’intera rete di Caritas Haiti, specialmente il team di emergenza, sta partecipando alle operazioni di coordinamento e di aiuto nei tre dipartimenti colpiti”, informa padre Jean-Hervé François, direttore di Caritas Haiti. Molte anche le chiese danneggiate dal sisma. “Raggiungere le zone colpite è difficile – continua padre Hervé – L’area di Martissant, che è un accesso obbligatorio per raggiungere il sud del Paese è chiuso per motivi di sicurezza”. I bisogni della popolazione sono tanti. “Vi è assoluta necessità di cibo, acqua, tende, kit igienici e di primo soccorso“, aggiunge padre François. “Assistiamo con compassione e tristezza all’ennesimo disastro naturale che colpisce l’impoverita nazione di Haiti, dopo il tragico terremoto di 11 anni fa e i numerosi cicloni e sismi che da allora si sono succeduti”, afferma Aloysius John, segretario generale di Caritas Internationalis. La confederazione ha immediatamente attivato una campagna di raccolta fondi a sostegno dell’opera di Caritas Haiti.

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