Solo in Renania Palatinato si contano oggi 141 morti, 766 feriti e 16 dispersi oltre ad ingenti danni ambientali e non: circa 42mila persone hanno perso tutto o parte dei loro beni. Dopo le alluvioni che hanno devastato i Länder della Germania, la procura di Coblenza e quella di Colonia hanno avviato delle indagini per individuare eventuali responsabilità penali per il ritardo nel diffondere l’allarme alle popolazioni. Il procuratore capo di Coblenza, Harald Kruse, venerdì ha reso noto che il suo ufficio ha aperto un fascicolo di indagini per omicidio e lesioni colpose per omissioni nei confronti del presidente del Landkreis di Ahrweiler, Jürgen Pföhler (Cdu) e di un altro responsabile del comitato di crisi che aveva, insieme a Pföhler, la direzione pro-tempore sugli interventi.

L’ipotesi da cui muove la procura è che la popolazione avrebbe dovuto essere avvisata del pericolo ed evacuata già dalle 20.30 del 14 luglio, quando la valle dell’Ahr non era ancora stata sommersa dalle acque ingrossate dalle piogge torrenziali che cadevano già dal giorno prima. L’allarme invece fu lanciato solo poco dopo le ore 23. Per chi indaga, si è atteso troppo: agire già dopo i primi avvisi di innalzamento delle acque avrebbero permesso di allontanare gli abitanti. La responsabilità ricade su Pföhler perché, per le disposizioni della legge del Land Renania Palatinato sulla difesa da incendi e catastrofi, lui aveva la direzione interna e potere decisionale nel comitato di crisi, costituitosi attorno alle 17.40 di quel 14 luglio al raggiungimento del quarto livello di pericolo. Pföhler però non è un tecnico. Anzi, lui stesso ha dichiarato agli inquirenti che dal 2000 ha sempre delegato la guida del comitato di crisi, lasciandola in mano all’altro indagato. Inoltre, ha spiegato che fu informato solo via cellulare degli sviluppi. È da chiarire, tuttavia, se la delega e la sua assenza nella sede comunale fossero conformi alle norme.

Resta il fatto, ha dichiarato il procuratore Kruse, che esistono molti elementi idonei a far credere che la tragedia non fosse del tutto inevitabile. La procura ha acquisto i documenti del comitato di crisi della circoscrizione di Ahrweiler relativi ai giorni 14 e 15 luglio. Secondo l’accusa, non c’è stata una piena improvvisa del fiume Ahr: nella cittadina di Shuld, più a monte, già dalle ore 17 era arrivato agli argini ed aveva causato danni, anche se non a persone. Nove ore dopo, verso le 2 e 30, il fiume si era ingrossato e a Sinzig, un comune prima di Ahrweiler, lambiva gli argini e la situazione appariva sempre più seria. La piena pronosticata in 6,90 metri sarebbe già stata ben più elevata di quella massima mai registrata nel 2016, che fu di 3,75 metri. Inoltre, lungo il corso del fiume c’erano già stati danni a cose e persone. L’ordine di evacuazione ad Ahrweiler fu però erogato solo alle 23.09 attraverso la app Katwarn, e forse anche la app NINA, che tuttavia sono in realtà poco conosciute.

Un quadro che fa emergere delle chiare responsabilità ma non è affatto esaustivo. Non si sa quali fossero le informazioni effettivamente giunte al comitato di crisi di Ahrweiler, come e secondo quali criteri esse fossero state valutate, né quali istruzioni il comitato locale di crisi abbia comunque erogato alle forze di pubblico intervento sul posto, come ha specificato lo stesso Kruse. I pompieri avevano infatti percorso il fiume lanciando avvisi ai residenti. Né d’altronde è chiaro come si sarebbe potuto agire, stante che parte della rete telefonica ed elettrica erano collassate e per questo le sirene di allarme lungo gli argini non poterono essere accese.

Parte della rete però era ancora in funzione, ha sottolineato Kruse: il suo ufficio ritiene che avvisi ed evacuazioni siano stati disposti in ritardo ed in modo insufficiente. I primi morti, ha ricostruito il procuratore capo ai giornalisti, ci furono già alle 2,40 a Sinzig. La maggior parte dei deceduti e dei feriti si sarebbe riscontrata poi tra persone investite dalle acque lungo il flusso del fiume Ahr proprio nell’area di Bad Neuenahr-Ahrweiler. Le indagini, ha assicurato Kruse, saranno accurate e il più possibile veloci, ma richiederanno senz’altro tempo per ricostruire compiutamente quando ogni infrastruttura è stata distrutta, quando e quali reazioni ci sono state. La valle dell’Ahr era una regione molto turistica, piena di vigneti. Per far recuperare la serenità alle popolazioni, oltre che la ricostruzione delle eventuali responsabilità penali, servirà anche una corretta pianificazione nella ricostruzione e nel rilancio economico.

Armin Laschet (Cdu), il governatore del Nord Reno Vestfalia, altro Land duramente colpito dal maltempo, nei giorni scorsi durante una visita nelle zone colpite era stato apertamente contestato. Rischia ora di subire ancora delle perdite di consensi per le indagini aperte contro un suo collega di partito. L’erogazione lenta degli aiuti nel suo Land, oltre all’essersi fatto cogliere mentre rideva alle spalle del presidente Frank-Walter Steinmeier che stava esprimendo il cordoglio per le vittime delle alluvioni, avevano già intaccato la popolarità di Laschet. Rispetto ad un mese fa, prima del disastro, il 13% in meno degli intervistati si sono dichiarati soddisfatti del suo lavoro ed appena il 20% lo voterebbe direttamente come cancelliere.

Per contro il ministro delle Finanze, Olaf Scholz, nell’istantanea del sondaggio di infratest-dimap, gode di maggior favore sia per il suo lavoro, 48%, che personale come futuro cancelliere con il 35% delle preferenze, anche se è ben lontano dal 64% che nel 2017 era stato riservato ad Angela Merkel nei rilevamenti prima del voto. Al socialdemocratico Gerhard Schröder farsi fotografare con gli stivali sul corso dell’Elba esondato nel 2002 era valsa l’elezione, Scholz in effetti lo ha fatto a sua volta sia a fianco di Markus Söder in Baviera, che di Armin Laschet in NRW. Dell’impegno della candidata dei Verdi Annalena Baerbock, che pure potrebbe apparire la più credibile nel voler varare politiche idonee a scongiurare un altro disastro ambientale, sono invece soddisfatti appena il 27% e solo il 16% la voterebbe direttamente per succedere ad Angela Merkel.

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