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Diversity Media Awards, i vincitori degli Oscar dell’Inclusione: Fedez e Ferragni personaggi dell’anno. Premiati anche Skam Italia e il docufilm su Tiziano Ferro

"Non possiamo cancellare le persone che invece dovremmo tutelare", ha detto dal palco la presidente Francesca Vecchioni. "Perché è certo: le persone nel buio spariscono, ma non smettono di esistere. Per tutto questo i Diversity media awards sono importanti: perché là dove c’è chi vuole mantenere il buio, accendono la luce"
Diversity Media Awards, i vincitori degli Oscar dell’Inclusione: Fedez e Ferragni personaggi dell’anno. Premiati anche Skam Italia e il docufilm su Tiziano Ferro
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E’ andata in onda su RaiPlay, sui canali di Diversity e su diversi broadcaster italiani la premiazione dei Diversity Media Awards che si è svolta il 19 luglio al Teatro Franco Parenti di Milano. Giunti alla sesta edizione, la serata è stata ricca di ospiti del mondo dello spettacolo e della cultura, delle istituzioni e della società civile. Tra i vincitori programmi e volti Rai e i Ferragnez che hanno vinto il premio “Personaggio dell’anno”. Gli “Oscar dell’Inclusione” vengono assegnati a persone e contenuti diffuse dai media più attente al tema della diversità che sia di genere, dell’identità di genere, di orientamento sessuale ed affettivo, di etnia, età e disabilità.

I Ferragnez sono stati premiati per l’impegno dimostrato su diversi fronti: dalla sensibilizzazione sul ddl Zan alla lotta agli stereotipi, passando per la condanna di atteggiamenti omofobi e discriminatori. Oltre a Fedez e Chiara Ferragni, la Rai si è aggiudicata tre riconoscimenti per la tv e la radio: il titolo di “Miglior Programma Tv” è andato a Cartabianca condotto da Bianca Berlinguer su Rai3, mentre quello di “Miglior Programma Radio” è andato a La Versione delle due con Andrea Delogu e Silvia Boschero su Radio2 e per la sezione dedicata al telegiornale vince il premio “Miglior Servizio” la giornalista del Tg3 Giovanna Botteri, per il lavoro “Pakistan sorridi ancora”.

Il premio ha negli anni acquisito crescente prestigio, affermandosi come uno dei riconoscimenti più ambiti per chi è attento all’etica e all’inclusività nei media. Il Messaggero si aggiudica il premio Miglior Articolo Stampa per la categoria quotidiani con l’articolo “Crescita al femminile pilastro del Recovery” di Maria Lombardi. Per la sezione periodici è stato premiato con Gente comune: le vite normali delle persone transgender e gender fluid” di Silvia Nucini, mentre per il web, ilPost.it per l’articolo “Storie di transizioni: cosa succede in Italia alle persone che vogliono cambiare legalmente genere, al di là e al di qua delle norme” di Giulia Siviero. Il premio di Miglior Prodotto Digitale è stato poi assegnato al content “Revenge Porn e narrazioni problematiche” di Carlotta Vagnoli. Oltre ai premi dedicati a prodotti editoriali, il titolo di Miglior Film italiano è andato al docu-film su Tiziano Ferro, intitolato Ferro. Mentre, come Migliore Serie Tv italiana è stata premiata Skam Italia e Sex Education come la Migliore Serie Tv straniera.
“Ciò che non si nomina non esiste” aveva detto al Fatto quotidiano la presidente della no-profit Diversity Francesca Vecchioni che organizza l’evento sottolineandone l’importanza. “Dopo sei anni verrebbe da pensare che ormai il peggio sia passato e che questo lavoro costante stia maturando i suoi frutti”, ma è evidente che non sia così. “Guardando quello che sta accadendo là fuori, credo che mai come quest’anno sia necessaria una serata come questa“, ha detto nel suo intervento durante la premiazione. “Non possiamo cancellare le persone che invece dovremmo tutelare. Perché è certo: le persone nel buio spariscono, ma non smettono di esistere. Per tutto questo i Dma sono importanti: perché là dove c’è chi vuole mantenere il buio, accendono la luce”.

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