Le misure per fronteggiare l’eventuale quarta ondata del Covid, che saranno inserite nel prossimo decreto legge, si stanno ancora scrivendo. Martedì sera sono emerse ancora una volta tutte le distanze non solo tra Regioni e governo, in particolare sui criteri che determineranno il passaggio da un colore all’altro, ma anche all’interno della stessa maggioranza. Si discute soprattutto sull’utilizzo del green pass, lo strumento scelto per tentare di arginare la crescita dei contagi senza ricorrere alle restrizioni anche in estate. Il nuovo provvedimento doveva arrivare in Consiglio dei ministri già oggi, invece tutto è slittato a giovedì. È certo però che il certificato verde a breve sarà obbligatorio per accedere a luoghi affollati e attività di svago. Anche in zona bianca, anche al bar e al ristorante al chiuso, ma probabilmente in questo caso basterà una sola dose. L’idea è un’estensione dell’uso del green pass in più step: inizialmente appunto sarà valido anche il certificato che si ottiene dopo la prima vaccinazione, da settembre invece servirà l’attestato di ciclo vaccinale completo. Da metà settembre sarà obbligatorio anche sui bus.

L’introduzione dell’obbligo scatterà lunedì 26 luglio oppure sarà posticipata di una settimana e partirà il 2 agosto. In ogni caso il governo ha ottenuto alla fine il via libera delle Regioni, anche perché l’alternativa sarebbe il ritorno alle zone gialle. Quindi il green pass varrà come lasciapassare per partecipare a eventi e concerti, per andare allo stadio, al cinema, a teatro. Si discuterà ancora su ristoranti e bar, ma prevale la linea dell’obbligo. E scatterà in tutta Italia, quindi anche in zona bianca. Anzi è la condizione imposta dall’esecutivo per accettare di rivedere i criteri che determinano il passaggio da un colore all’altro. Resta però il nodo delle nuove soglie di occupazione dei posti letto negli ospedali, quelle che sarà decisive per stabilire il passaggio in zona gialla. Il governo inizialmente ha fissato una percentuale del 5% per le terapie intensive e del 10% per i reparti medici. Per le Regioni potrebbero essere portate al 15% per le terapie intensive e al 20% per i ricoveri nei reparti ordinari: sarebbe questo lo sbarramento ipotizzato per restare in zona bianca anche in estate, accettando il green pass.

L’utilizzo del certificato verde diventerà nelle intenzioni dell’esecutivo man mano sempre più esteso: ad agosto la prima fase, quando sarà necessario appunto per gli eventi pubblici e forse anche per bar e ristoranti, ma basterà aver effettuato una dose. Da settembre, invece, servirà il green pass che attesti il completamente del ciclo vaccinale. Discorso diverso per i trasporti: per tutelare i pendolari, è probabile che si aspetti la metà di settembre prima di prevedere l’obbligo anche su bus e metropolitana. L’obiettivo è tenere aperte le attività il più a lungo possibile, comprese le discoteche, e far ripartire gli eventi sportivi e musicali in presenza. I governatori, più di tutto, temono il ritorno alla zona arancione o rossa. Anche per questo verranno rivisti in parametri. Intanto sul tavolo della discussione c’è anche la proroga dello stato di emergenza che scadrà a fine mese: sarà prolungato fino alla fine del 2021.

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