Prendi una sera di mezza estate da Summer Fest, una principessa di sangue reale e cento passi. E’ questa la distanza che Elena von Hessen, nipote di Mafalda di Savoia, bella e piena di grazia come solo le principesse da favola sanno esserlo, ha percorso per assistere alla Prova Generale de Il Trovatore sul palcoscenico del Teatro San Carlo allestito tra la facciata di Palazzo Reale il immaginifico porticato della Basilica di San Francesco di Paola. in mezzo le note di Giuseppe Verdi che avvolgono la piazza. Il duo soprano/tenore Anna Netrebko e Yusif Eyvazov, che fanno coppia anche nella vita, è imperdibile. Stasera l’attessima Prima da tutto esaurito.

Ancora cento passi e si cambia scenario: dal Teatro en plein air al palco reale del Massimo. Uno sguardo carico di nostalgia, era l’osservatorio privilegiato della nonna Mafalda, figlia di Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, Imperatore d’Etiopia, Primo Maresciallo dell’Impero e Re d’Albania ( giusto per non perderci nessun titolo per la strada) e di Elena di Montenegro. Da qui ascoltava il bel canto e Puccini le dedicò pure la Turandot.
Poi la più brutta delle pagine della II guerra mondiale la vide morire nel campo lager di Buchenwald dove era stata deportata con l’inganno.
Ma Elena non vuole essere riconducibile al cliché di “nipote martire” o di S.A.R. (suo fratello era tra i selezionatissimi invitati al funerale del duca Filippo), Elena è stata l’allieva prediletta dell’archistar Alessandro Mendini e oggi è un’artista quotata.
In cartellone Da Petipa a Nureev, La bella Addormentata e il Lago dei Cigni, musica di Cajkovski, due pezzi iconici del balletto mondiale, nella nuova remise en scene di Clotilde Vayer, già maitre del Ballet dell’Opera de Paris e ora direttrice del Corpo di ballo del San Carlo. Il balletto è un omaggio da lacrimuccia a Carla Fracci.

Dalla leggerezza del cigno Odette, innamorato del principe azzurro, nella coreografia originale era interpretato da Rudolf Nureev.
Poco meno di cento metri e si passa alla tenerezza di Fabio Concato. Si cambia musica, l’allestimento scenografico dell’architetto Antonio Martiniello, in conformità con le norme sanitarie, è un palco/lounge con una settantina di tavoli e sedute di design sotto le stelle del Giardino Romantico. Con il ritorno alla formula del piano bar si cambia umore.

“Ieri il mio concerto a Castello Sforzesco è stato annullato per pioggia. Nella città de O’Sole mio non si corre questo rischio. Fabio Concato, ovvero come fare da 40 anni una buona musica senza urlare.Lui, pioniere di quella tonalità d’autore, rilegge “Domenica bestiale” in chiave jazz con il maestro Paolo Di Sabatino. Perché ci sono canzoni che non ci si stufa mai di ascoltare. E il tifo per lui è sempre lo stesso. Figurarsi quando rispolvera un inedito di Pino Daniele: una serata molto allegra, Concato butta giù un arrangiamento musicale, la mattina dopo Pino gli manda il testo, si chiama “Una canzone per Laura” e la canta in dialetto napoletano proprio come l’aveva immaginata Pino.

Ancora due parole sul Summer Fest, prima edizione, in scena fino al 5 settembre, nato da una geniale intuizione di Michele Mangini, direttore artistico. La sua formula, del R(Estate) in giardino (di Palazzo Reale), è un mix di dibattiti, stand up comedy, cinema d’autore. Ha debuttato Stefano Massini, tagliente, spietato, adorabile. Il suo Manuale di sopravvivenza è un vademecum su come addentrarsi e quale armatura di resilienza indossare nella giungla umana post covid. Si passa il timone a Alessandro Siani con il suo show Libertà Live Tour. E già il titolo ci piace molto.
Mangini ha pensato anche alle quote rosa e a settembre parte il Festival delle Donne: “ Quello che so di lei di Monica Guerritore” si mescola agli spunti di “Sembrava bellezza” di Teresa Ciabatti.

FaceBook pagina di Januaria Piromallo

Articolo Precedente

Auguri maestro Riccardo Muti. La sua è veramente “Un’estate da re”: un palco non basta, meglio due

next
Articolo Successivo

Cosa hanno in comune Nicola Rivelli e Emma Dante?

next