A poche ore da Italia-Belgio, il carico di tensione tra gli azzurri si accompagna a quel poco di leggerezza che aiuta a tenere i nervi saldi. Alla vigilia del quarto di finale dell’Europeo, nel gruppo-squadra è tornato Alessandro Florenzi: l’esterno della Roma – fermo dall’esordio con la Turchia, quando si infortunò al polpaccio destro – ha partecipato alla seduta d’allenamento a ranghi completi di mercoledì. Recuperato anche Giorgio Chiellini, che potrebbe tornare titolare nella linea di difesa per fermare Romelu Lukaku e compagni. A Coverciano si studiano gli ultimi dettagli tecnico-tattici per affrontare la nazionale che al momento è prima del ranking mondiale: battere i “Diavoli rossi” significherebbe spalancarsi le porte delle semifinali di Euro 2020, tornare a Wembley (lo stadio che ci ha visto battere l’Austria agli ottavi) e continuare a sognare in grande.

Per arrivare in alto, però, serve non farsi condizionare dai numeri che vantano gli avversari. Perché la squadra belga comanda sì la classifica Fifa, ma “ogni squadra ha dei punti deboli con situazioni dove si può colpire: se fossi l’allenatore cercherei di trovarli, e vedere anche i punti forti, per cercare di evitarli”, dice Jorginho, il “professore”, l’insostituibile del gruppo, il giocatore che il ct Roberto Mancini finora ha sempre schierato. È lui il direttore d’orchestra, la mente del gioco. E a due giorni dalla sfida di Monaco, il centrocampista azzurro del Chelsea in conferenza stampa ostentava sicurezza e calma: “Cos’ha l’Italia più del Belgio? Speriamo la fame di vincere, visto che questo gruppo ne ha tanta. Speriamo che la sorpresa sia l’Italia, noi continuiamo a crederci. Continuiamo a lavorare tanto e vediamo dove si può arrivare”.

In casa Belgio c’è ancora incertezza sul recupero di Kevin De Bruyne, uscito malconcio dall’ottavo contro il Portogallo. Il centrocampista del Manchester City è una pedina fondamentale per il gioco della squadra di Roberto Martinez: “Mancini non mi ha chiesto consigli su come fermarlo”, spiega Jorginho. “È un giocatore che fa la differenza, credo abbia un’intelligenza calcistica di altissimo livello, fuori dal normale. Bloccarlo è difficile, perché trova sempre degli spazi: un modo è cercare di limitare lo spazio tra le linee. Quando si gira e vede il campo è veramente molto pericoloso”. Una prova convincente anche nei quarti alzerebbe ancora di più le quotazioni di Jorginho, proiettandolo – forse – anche verso una candidatura per il Pallone d’oro. Lui però non vuol sentirne parlare: “La mia priorità è il gruppo, per me viene prima di tutto. Gioire insieme a tanti compagni e tanti amici è molto più bello che gioire da solo, perciò penso sia più importante la vittoria collettiva“.

Tra i giocatori belgi, in molti conoscono bene il calcio italiano, da Lukaku a Dries Mertens. “Sarà una partita speciale, vivo in Italia da otto anni. È una squadra in fiducia, hanno giocato bene tante partite senza prendere gol e ne hanno vinte tante. Hanno giocatori giovani e d’esperienza. Giocano un grande calcio. Sono una squadra che ha impressionato tutti in questo torneo”, ha detto la stella del Napoli. Ma “vincere è tutto ciò che conta per me”, ha aggiunto. Lo ribadisce il centrocampista belga del Leicester, Youri Tielemans: “Abbiamo sicuramente imparato la lezione dalla Coppa del Mondo 2018. Da allora abbiamo giocato un calcio più realistico. Sappiamo che dobbiamo concretizzare le opportunità. Ed essere decisivi al momento giusto“. L’Italia è avvertita.

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