La storica Chiara Colombini, il presidente dell’associazione italiana allenatori di calcio Renzo Ulivieri, l’ambasciatore di Cuba in Italia Josè Carlos Rodriguez Ruiz, la giornalista Laura Gnocchi (che ha coordinato con Gad Lerner del grande lavoro di realizzazione del Memoriale della Resistenza italiana) e il maestro-giornalista Alex Corlazzoli, collaboratore storico de ilfattoquotidiano.it e de Il Fatto Quotidiano. Sono le personalità che sabato 3 luglio a Osimo riceveranno il premio nazionale dell’Associazione nazionale partigiani “Renato Benedetto Fabrizi” sul palco dell’arena di palazzo Campana in piazza Dante. L’Anpi, inoltre, ha scelto di riconoscere anche la partigiana Bianca Sarti, alla memoria.

La sezione Anpi di Osimo ha tenacemente voluto questo premio a partire dal 2004, dapprima con un carattere locale, quindi nazionale da quando la presidenza dell’associazione ha ritenuto di doverlo valorizzare. “L’impegno profuso negli anni dalla sezione per valorizzare i maggiori interpreti delle forme culturali e sociali di antifascismo e Resistenza – spiegano gli organizzatori – con lo sguardo sempre rivolto ai valori che la lotta di Liberazione prima e la Costituzione poi hanno indelebilmente scritto nel dna di questo Paese, è oggi rinnovato con i sei emeriti”. Un’occasione preziosa per fare memoria di Renato Fabrizi che è stato un autorevole personaggio dell’antifascismo marchigiano, definito “il padre della Resistenza osimana”. Più volte condannato, morì al confino il 29 aprile 1937 presso l’ospedale di Larino, a causa delle vessazioni subite dai fascisti, aggravate da fattori ambientali. Negli anni passati il premio era stato assegnato ai Modena City Ramblers; a Ottavia Piccolo; a Nicola Gratteri; a Ferruccio De Bortoli; a Diego Bianchi; a Valerio Onida; a Sergio Zavoli ma anche a Laura Boldrini, Concita De Gregorio e tanti altri nomi illustri. Il premio al maestro Corlazzoli è un riconoscimento anche all’impegno de il fattoquotidiano.it che da sempre ha dato spazio e voce alla storia della Resistenza: “Il merito va a ai miei alunni, i nuovi partigiani – ha detto Corlazzoli -. Un giorno parleranno ai loro figli della Resistenza e questo per me sarà il più grande premio della mia vita lavorativa”.

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