La polizia e la Guardia di finanza di Foggia hanno arrestato e posto ai domiciliari Giovanni Antonio Dell’Aquila, medico legale di 60 anni, componente della commissione di riconoscimento delle invalidità presso la sede locale dell’Inps, un funzionario 44enne della stessa sede (Antonio Fusilli) e un dipendente di un Caf della zona (Sandro Stanco), per aver certificato delle false invalidità in cambio di soldi e regali. La procura, guidata da Ludovico Vaccaro, ha chiesto e ottenuto dal gip Domenico Zeno l’ordinanza per i reati a vario titolo di corruzione per l’esercizio della funzione, oltre che per atto contrario ai doveri d’ufficio, falso ideologico e materiale e truffa ai danni dell’Inps.

Complessivamente sono sei le persone indagate. Per tre di loro non sono state ravvisate esigenze cautelari perché, scrive il gip nell’ordinanza, “si tratta di personaggi che occasionalmente si sono rivolti agli arrestati per ottenere vantaggi che rientrano nella sfera personale o familiare”. Tra questi ultimi c’è anche un imprenditore incensurato “appartenente alla famiglia Romito inserita in contesti di criminalità organizzata“, che è indagato per falso in concorso con Dell’Aquila che avrebbe attestato falsamente che i sette dipendenti di uno stabilimento balneare di Manfredonia erano stati sottoposti a visita medica. Nel corso di una perquisizione in casa del medico legale sono stati trovati 17.000 euro nascosti in parte in lavatrice e in parte in uno zaino. È stato lo stesso professionista a consegnare il denaro alle forze dell’ordine.

Le indagini partite nel 2019 a seguito dell’incendio di un’autovettura di una professionista che collaborava con l’Ente previdenziale, stando alla ricostruzione dell’accusa, hanno consentito di accertare che il medico, insieme con il funzionario amministrativo e il dipendente del patronato Caf – questi ultimi due con il ruolo di intermediari – ha ricevuto denaro e regali da persone indagate nell’ambito del blitz di oggi (ma non arrestate), che così ottenevano in cambio il riconoscimento di invalidità totali per percepire la pensione Inps, oppure il passaggio di categoria da invalidità sottoposta a valutazione periodica ad invalidità permanente. Spesso, per far ottenere ai “clienti” l’indennità dello Stato, la visita medica non veniva neanche effettuata.

Gli episodi contestati al medico, al funzionario dell’Inps e al dipendente del Caf sono diversi: una donna ha corrisposto la somma di 1.000 euro al medico legale e ha acquistato uno smartphone al funzionario in cambio del riconoscimento di invalidità del suocero. In un altro caso, un avvocato ha pagato al medico 1.700 euro, a fronte dei 3mila promessi in totale, per il passaggio di status da portatore di handicap a invalido permanente del padre. Inoltre, gli inquirenti hanno accertato che il medico, oltre a dichiarare il falso sulla sua presenza in ufficio, percependo di fatto dei compensi per attività che non aveva svolto, favoriva un imprenditore del settore balneare della zona di Manfredonia (Foggia), attestando con certificati predatati, l’idoneità al lavoro di sette dipendenti, sempre in assenza di visita medica. Tutti e tre i coinvolti si trovano adesso agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni.

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