La riunione di emergenza dei Cdc (Centers for disease control) che era stata fissata settimana scorsa, si è tenuta ieri. L’urgenza era dovuta ai casi sopra la media di miocarditi/pericarditi rilevate dopo i vaccini a mRna. La miocardite è un’infiammazione del muscolo cardiaco e la pericardite è l’infiammazione del tessuto che riveste il cuore. A fronte di ciò era quindi necessario definire rapidamente il rapporto rischio-beneficio dei vaccini Covid mRNA negli adolescenti e nei giovani adulti. Secondo i dati riportati dai Cdc, aggiornati fino all’11 giugno, si sono registrati 484 rapporti preliminari di infiammazione del cuore, di questi 148 sono ancora in studio, mentre 323 casi sono stati esaminati e refertati come miocardite o pericardite. La fascia di età sulla quale erano focalizzate le attenzioni va dai 12 a 29 anni, e riguarda coloro che hanno ricevuto i vaccini Pfizer o Moderna. Sui 323 casi riportati, 309 sono stati ricoverati in ospedale, di questi 295 ad oggi risultano dimessi, 9 invece sono ancora in ospedale, di questi 2 in terapia intensiva, mentre 14 non sono mai stati ricoverati.

Le miocarditi/pericarditi “attese” naturalmente – che sarebbero comunque avvenute senza vaccino – per la fascia d’età dai 12 ai 15 anni erano tra 0 a 4 casi, nei maschi. Ne sono state riscontrate 128, nella finestra compresa da 1 a 7 giorni di distanza dalla seconda dose di vaccino. Per la fascia 18-24 anni, erano previsti da 1 a 8 casi, ne sono stati riscontrati 219, sempre entro 7 giorni dopo la seconda dose. L’infiammazione cardiaca naturale è rara, ma si può verificare negli adolescenti e nei giovani adulti. Il tasso osservato dopo i vaccini a mRna è stato superiore a quanto ci si aspetterebbe per queste età.

I dati raccolti da Vaers (Vaccine Adverse Event Reporting System) è il principale sistema di segnalazione di reazioni avverse al vaccino negli Stati Uniti. I rapporti presentati richiedono ulteriori indagini prima di poter confermare una relazione causale mostrano che tra il 14 dicembre 2020 e l’11 giugno 2021, sono stati segnalati 7 decessi nella fascia d’età 12-17 anni, dopo il vaccino.

Il FattoQuotidiano.it ha chiesto un chiarimento direttamente ai Cdc americani, su questi decessi, l’istituzione sanitaria ci ha risposto: “Il Cdc non può discutere le informazioni al di là di ciò che è pubblicamente disponibile”. Il gruppo di sicurezza ha però affermato che esiste una “probabile associazione” tra una rara condizione infiammatoria cardiaca negli adolescenti e nei giovani adulti per lo più dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino contro il Covid-19. “La presentazione clinica dei casi di miocardite dopo la vaccinazione è stata distinta, si è verificata più spesso entro una settimana dalla dose due, con dolore toracico come sintomo più comune”, ha affermato Grace Lee, co-presidente del VaSt (Vaccine Safety Technical Subgroup), il gruppo di sicurezza dei Ccd.

“Questo è ancora un evento raro”, ha detto Tom Shimabukuro – dell’Immunization Safety Office dei CDC – durante l’incontro. “I casi erano più frequenti tra i destinatari del vaccino di Moderna, 19,8 casi per milione, contro 8 casi per milione per Pfizer”, ha chiarito. “I Ccd continuano a raccomandare la vaccinazione contro il Covid 19 a tutti, anche nelle fascia che va dai 12 anni di età in su, dato il rischio di malattia da Covid 19 e relative complicazioni, anche gravi. “Se tu o tuo figlio avete già fatto la prima dose del vaccino Pfizer-BioNTech o Moderna, è importante fare anche la seconda dose a meno che il tuo medico ti dica di non farla. Allo stato attuale, i benefici noti e potenziali della vaccinazione Covid 19 superano i rischi noti e potenziali, compreso il possibile rischio di miocardite o pericardite”.

In conclusione, IlFattoQuotidiano.it ha chiesto quali siano i rischi per i bambini non-vaccinati che contraggono il Covid, “La maggior parte dei bambini ha sintomi lievi o non ne ha affatto. Tuttavia, alcuni bambini possono ammalarsi gravemente. Anche se i bambini si sono ammalati meno rispetto agli adulti, possono essere infettati dal virus, possono ammalarsi e possono diffondere il virus che causa ad altri. I bambini, come gli adulti, che hannoCovid ma non hanno sintomi (“asintomatici”) possono comunque diffondere il virus ad altri”. I decessi da COVID19, nella fascia 0-17 anni, sono una frazione che si attesta sotto lo 0,09% negli Usa. La Fda sta valutando quindi una raccomandazione.

Le segnalazioni per i 7 decessi

7 giugno 2021

21 aprile 2021

20 aprile

10 aprile

30 marzo

I decessi per Covid

Foto di archivio

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