di Vera Risi

Ieri 15 giugno 2021 prima candelina spenta per ReWriters, Movimento Culturale fondato dalla giornalista e scrittrice Eugenia Romanelli, che, a distanza di dodici mesi, da piccolo manipolo di sognatori e sognatrici è diventato una massa critica imponente: “Dal 15 giugno del 2020, in piena pandemia – spiega Romanelli – non ci siamo mai fermati, e la curva di implementazione è rimasta del 150% ogni settimana, qualcosa di veramente inaspettato, ben al di sopra di un sogno”.

Nel frattempo, gli “attivisti culturali” si sono moltiplicati: i blogger sono diventati un centinaio, gli autori e le autrici della collana editoriale del mag-book (metà libro e metà rivista, dato che si tratta di un libro che esce ogni mese) circa trecento, e il Comitato Scientifico si è arricchito di nomi di grande spessore, a cominciare dalla grande fotografa Letizia Battaglia, alla Presidente della Fondazione MAXXI Giovanna Melandri, fino al direttore di Exibart Cesare Biasini Selvaggi, al deputato radicale Riccardo Magi, al funzionario dell’Unione Europea Niccolò Rinaldi, alla scrittrice Lidia Ravera o alla senatrice Monica Cirinnà, oltre a tanti altri.

Nancy Brilli

Niente ha fermato questa “rivoluzione valoriale”, questa forma decisamente nuova di attivismo vocazionale laico che vede riuniti insieme i ragazzi e le ragazze di Fridays For Future, universitari, giovani illustratori e vignettisti, fotografi emergenti, noti artisti underground come Sten Lex, Lucamaleonte, Alice Pasquini, ivan, ma anche il gotha della cultura e della musica italiana, come Jovanotti, Massimo Recalcati, Loredana Bertè, Michele Serra, Vinicio Capossela, Gianna Nannini, Gino Castaldo, Carlo Massarini, Paola Turci, Giancarlo De Cataldo, Carmen Consoli, Nancy Brilli, Melania Mazzucco, Teresa Ciabatti, e tantissimi altri.

Il Manifesto è un inno alla riscrittura: “Il mondo è cambiato, è in atto una rivoluzione. Solo chi non vuole vederla non la vive. Tante persone, sparse in luoghi differenti, da sole o insieme ad altre, hanno iniziato a costruire nuovi universi di senso, a disegnare altri panorami culturali. La sveglia è suonata, i limiti possono diventare orizzonti, gli atti solitari una visione condivisa: a partire da sé, ma in relazione agli altri, nell’ascolto, nel dialogo, nella condivisione. Ci piace l’idea di accendere con luci brillanti quello che sembra già visto e, se è vero che le differenze sono un valore, che un punto di vista è solo la vista da un punto, per noi quello della molteplicità è l’unica via. È ovvio che per raggiungere obiettivi come questi ci sia bisogno del pensiero divergente, creativo, laterale, ma per noi, forse, neanche questo è abbastanza: in un mondo dove trasgredire è diventato regola, non ci interessa la trasgressione perché non ci interessano le regole. Vogliamo piuttosto usare intuizione e consapevolezza come metodo e la memoria come sfida al futuro. E dato che tutto cambia ogni settimana, ogni giorno, ogni ora, dato che l’arte cambia, come la scrittura, la musica, il cinema, il teatro, la politica, la cucina, le immagini, l’ambiente, la vita, i Rewriters sono una comunità che si interessa di tutto quello che c’è perché tutto è importante. Basta aprire le orecchie, gli occhi, basta alzare le antenne e lasciarsi andare al flusso. Per accorgersi che niente è più come prima e che c’è tutto da reinventare. Forti di questa consapevolezza, dopo oltre un anno di incontri on line ed infinite chiacchierate dietro ad uno schermo, il ReWriters fest. sarà lo spaziotempo in cui dare forma alla riscrittura dell’immaginario usando il solo linguaggio che cambia il pensiero, dunque la realtà, quello che arriva dritto al cuore, attraverso la musica, la cultura, l’arte e la lettura”.

Ernesto Assante

Direttore Artistico del progetto è Ernesto Assante, primo firmatario del Manifesto ReWriters insieme a Eugenia Romanelli: “Occorrono nuove visioni, questo mondo non funziona più, ci stiamo autodistruggendo e urge trasformare il veleno in medicina. La musica, sul piano simbolico e dell’immaginario, può fare moltissimo”. Coppia fortunata quella di Assante-Romanelli, pronta a provarsi anche alla direzione artistica della prima edizione del ReWriters fest., in programma a Roma a ottobre 2021 grazie alla forza di due donne, Sabrina Alfonsi, Presidente del Municipio I di Roma e Marta Leonori Consigliera della Regione Lazio: “Impossibile non sostenere un progetto del genere – ha dichiarato Alfonsi, in prima linea alla prima edizione del Premio ReWriters, dedicato a Bebe Vio – genuino, nato dal basso, basato sul potere dirompente della consilienza, quel jumping together che, se fatto all’unisono, può far tremare la terra”.

Giustizia intergenerazionale, inclusione, diritti, pluralismo, innovazione, sostenibilità, cooperazione: un progetto politico? “Come dice Biasini selvaggi – dichiara Romanelli – lo è nell’accezione della polis, della responsabilità verso il bene comune. Abbiamo l’obbligo di ripensare radicalmente i modelli di governo, di coesione sociale, di convivenza con le intelligenze non umane, la partecipazione attiva in quanto esercizio di democrazia. ReWriters è un percorso generativo che si alimenta di Cultura, l’unica in grado di alzare l’asticella del senso del possibile. Io mi vergogno di come lasciamo il mondo ai nostri figli: dobbiamo riscrivere le regole, a partire da una conversione dei modelli basati sul dominio in modelli basati sul consenso, dai comportamenti di predazione in altri di custodia, trasformando la competizione in cooperazione e aprendoci a una cultura della relazione che sostituisca quella del potere”.

Spazio anche per “i rari”, come li definisce Romanelli, reduce da un tardivo coming out: “Nuovi femminismi, cultura queer, la rappresentazione del mondo deve aggiornarsi, così come anche devono farlo le varie minoranze e comunità. Apparteniamo tutti alla stessa vita, siamo tutti dalla stessa parte, non c’è più tempo, in ballo c’è la nostra estinzione”.

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