Continua l’opera di demolizione di Joe Biden delle iniziative intraprese dal suo predecessore Donald Trump. Questa volta il nuovo presidente americano è tornato sulla spinosa questione dei rapporti tra Stati Uniti e Cina revocando i divieti per le app cinesi TikTok e WeChat precedentemente imposti dall’amministrazione repubblicana. Al loro posto, il presidente Dem lancia una revisione delle applicazioni controllate da avversari stranieri per valutare i rischi in termini di sicurezza.

Secondo le nuove indicazioni della Casa Bianca, al Dipartimento del Commercio spetterà la revisione delle app di “proprietà, controllate o soggette alla giurisdizione di un avversario straniero, inclusa la Cina”, che potrebbero presentare “rischi alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti e degli americani”. Una posizione più morbida, ma per niente permissiva, quindi.

Il 18 settembre scorso era arrivato l’annuncio del ban imposto da Trump alle due popolari app che sarebbe dovuto entrare in vigore la domenica successiva. Decisione che poi era slittata di una settimana e che aveva fatto infuriare il governo di Pechino, con i media nazionali che definivano un possibile accordo con Oracle e Walmart per l’acquisto delle app dalla compagnia cinese Bytedance “sporco e ingiusto”, sostenendo che Pechino non ha “motivo” per approvare l’accordo sostenuto dal presidente degli Stati Uniti.

Il blocco imposto da Trump non aveva fatto che scatenare una corsa al download delle due app prima del bando, facendo registrare numeri record. Fino alla decisione dei giudici di accogliere il ricorso del colosso cinese e mettendo così in stand-by lo stop alle app.

TRUMP POWER

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