Nel 2014 candidato sindaco a Roma per il M5s, poi eletto presidente dell’Assemblea capitolina. Nel 2019 l’arresto per l’accusa di corruzione, oggi il passaggio a Forza Italia. Antonio Tajani e Maurizio Gasparri hanno accolto l’ex Cinquestelle Marcello De Vito a braccia aperte, con tanto di conferenza stampa, nonostante i problemi con la giustizia che lo hanno portato alla spaccatura con il Movimento. De Vito è ancora a processo nell’inchiesta sullo stadio della Roma ma ora giura invece che “la mia vicenda giudiziaria ha influito zero” sulla scelta di passare a Forza Italia, che anzi “aveva sempre rappresentato le mie idee e la mia cultura prima di entrare nel M5s”. C’è di più, definisce Silvio Berlusconi “un grande innovatore della scena politica italiana” e svela che con Gasparri il confronto sui temi romani prosegue dallo “scorso gennaio“.

De Vito era stato uno dei volti più importanti dell’ascesa del M5s a Roma, prima con la candidatura nel 2014 e poi risultando il consigliere Cinquestelle più votato nelle elezioni che portarono Virginia Raggi al Campidoglio. Il 20 marzo 2019 però viene arrestato con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla costruzione del nuovo stadio della Roma. Tre mesi e mezzo in carcere, i domiciliari, poi il parere della Cassazione in cui affermava che le accuse nei suoi confronti “non reggono e si basano su motivazioni insufficienti”,. che gli è valso la revoca della misura cautelare. Il 21 novembre 2019 il suo ritorno a presiedere l’Assemblea capitolina che ha provocato la prima spaccatura interna al M5s, che le richieste di dimissioni. De Vito resta al momento imputato per corruzione e la Procura ha chiesto il processo con rito immediato.

La frattura con il M5s non si è mai sanato e lo scorso 24 maggio è arrivato l’addio. I problemi giudiziari invece non sono un ostacolo per Forza Italia, dato che Gasparri definisce l’adesione di De Vito a Fi come “un ulteriore segno di vitalità del partito”. “Sono molto contento e convinto della mia scelta e pronto alle sfide che ci saranno, a partire dalle prossime amministrative“, spiega De Vito, che nonostante il suo passaggio da pentastellato a berlusconiano accusa il M5s di “mille capriole ideologiche“. “Avrei potuto smettere di far politica o mettere a disposizione l’esperienza acquisita in questi anni nel Consiglio comunale ed in maniera naturale mi sono rivolto all’area politica che aveva sempre rappresentato le mie idee e la mia cultura”, ribadisce anzi De Vito, grazie al quale Forza Italia torna nell’Assemblea capitolina. “Un annuncio di rilievo che dimostra quanto Fi cresce nella Capitale”, esulta Tajani, coordinatore del partito.

De Vito torna anche sulla rottura con i Cinquestelle partita dalle sue vicende giudiziarie: “Il comportamento di M5S e dei suoi principali esponenti lo definisco inqualificabile ma non ha influito sulla mia scelta”, sostiene. Poi, a proposito delle possibili scelte della sorella Francesca, che siede nel Consiglio regionale del Lazio dove è stata eletta nel M5S, dichiara: “Le scelte politiche di mia sorella sono di carattere individuale. Da quello che leggo, vedo che per motivi analoghi ai miei è in contrapposizione con il M5s. A cosa porterà saranno decisioni di mia sorella”, conclude. Ora a De Vito non resta che aspettare la telefonata del leader di Forza Italia: ”Ancora non ho avuto modo di sentire il presidente Berlusconi. Credo che negli anni Novanta sia stato un grande innovatore della scena politica italiana”, le sue parole.

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