Sport, tecnologia e internet come strumenti per combattere il traffico di esseri umani. È questo uno degli obiettivi della piattaforma online SearchYourTeam, fondata nel 2018 da Wesley Mukerinkindi e Gaetan Ekoondo. Il loro servizio punta tutto sulla digitalizzazione e sull’eliminazione di intermediari che spesso si rivelano ingannevoli e pronti a sfruttare i giovani che sognano di giocare nel “calcio che conta”. Mukerinkindi, originario del Rwanda, ha iniziato la sua carriera calcistica con una borsa di studio sportiva nello Utah, dove ha creato un’app per mettere in comunicazione persone isolate e marginalizzate dal contesto sociale americano. Tre anni dopo ha dato vita a SearchYourTeam, intravedendo nello sport un grande viatico per l’uscita dalla miseria e dallo sfruttamento. “In Italia probabilmente lo sapete bene, molti adolescenti cercano di venire a giocare (in Europa, ndr) ma vengono sfruttati da falsi agenti sportivi, persone che tentano di approfittarsi della loro situazione e di farli arrivare illegalmente”, spiega Mukerinkindi a Ilfattoquotidiano.it.

Secondo i dati dell’organizzazione non governativa Foot solidaire, ogni anno circa 6mila minorenni lasciano l’Africa tentando di sbarcare il lunario nello sport europeo. Il 70% di loro fallisce nell’impresa. “Il modo per evitare che questo accada è ‘digitalizzarli’, creando dei video di highlights in cui i giovani giocatori mostrano di cosa son capaci. In questo modo possono accreditarsi e ottenere borse di studio sportive e contatti con club per giocare a calcio, basket e altri sport”. I punti di forza di SearchYourTeam, a cui si rivolgono non solo giovani dall’Africa ma anche ragazzi e ragazze che già vivono in Europa e negli Stati Uniti, sono la trasparenza e l’eliminazione degli intermediari, specialmente quelli indesiderati. “Ogni giocatore ha il suo video sulla piattaforma e i coach possono trovarli in maniera diretta”, spiega Wesley.

Una storia di successo è certamente quella di Pierre Fonkeau, 23 anni e camerunese ma nato in Belgio, che ha conosciuto l’organizzazione di Mukerinkindi ed Ekoondo tramite il passaparola, grazie al suggerimento di un amico: “Abbiamo avuto da subito una bella intesa e ho condiviso con loro il mio percorso e i miei obiettivi – spiega il giovane calciatore – Abbiamo chiuso un contratto con la famosa agenzia P&P Sport Management, conosciuta per i suoi calciatori di successo come Romelu Lukaku. Ho piena fiducia in Wesley e Gaetan e li ringrazio per quello che stanno facendo”.

SearchYourTeam tiene in grande considerazione l’equilibrio di genere ed è per questo che metà dei players entrati in contatto con la piattaforma sono ragazze. Come Sohane Turco: vent’anni, occhi verdi e pieni di determinazione, che si definisce “franco-italiana e tunisina”: “Ho conosciuto SearchYourTeam via Instagram – racconta a Ilfattoquotidiano.it – Grazie a Gaetan e Wesley sono stata contattata da diversi allenatori e spero di essere notata da altri ancora. Oggi faccio del mio meglio per rimanere in forma, mi alleno regolarmente e mi preparo alle selezioni di calcio per un club nei Paesi Bassi“.

Reda Benmostefa, 23enne franco-algerino, ha passato un anno negli Stati Uniti con una borsa di studio all’università della Georgia, militando nella squadra di calcio ufficiale del college. “In quel periodo – racconta – ho avuto modo di imparare diverse lingue come l’inglese e il portoghese e presto, quando la situazione sanitaria lo permetterà, tornerò negli Stati Uniti per la prossima stagione. Ho molte ambizioni e per questo lavoro sodo e mi alleno regolarmente”.

L’organizzazione è al momento in contatto con l’Unodc, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, con cui spera di costruire una partnership proprio sull’impegno nella lotta al traffico di esseri umani. Colloqui sono in corso anche con la Liga spagnola, in modo da creare opportunità anche nel calcio iberico dopo aver ottenuto il sostegno nel 2018 della città di Parigi e della Commissione olimpica francese.

SearchYourTeam punta però molto sull’Asia e sul Nord America, piuttosto che sul vecchio continente. Quello europeo è un mercato difficile in cui sfondare, specialmente se si sogna di giocare a calcio. Anche le politiche dei visti sono più complesse, specialmente per i rapporti bilaterali tra Paese di partenza e di arrivo. “Sappiamo bene che se qualcuno dall’Africa vuole venire a giocare in Europa deve essere un Drogba, un Eto’o o un Mané, cioè un fenomeno”, ammette il fondatore dell’organizzazione. I ragazzi e le ragazze che si rivolgono a SearchYourTeam, soprattutto quelli provenienti dall’Africa subsahariana, sono spesso bravi, talentuosi, ma non certamente al livello delle grandi stelle del calcio europeo. A questo si aggiunge anche il fatto che negli Usa e in altri mercati le regole per la concessione dei visti sono particolarmente favorevoli quando si tratta di scolarship e contratti sportivi. “Per questo – conclude Mukerinkindi – li indirizziamo principalmente verso Usa e Asia, da cui possono poi arrivare in Europa. Perché se un coach statunitense vuole un giocatore è semplice fargli ottenere il visto, mentre sui mercati asiatici abbiamo ottimi contatti e partnership”.

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