Quando ne usciamo? Il più presto possibile. Saremo tutti vaccinati entro la fine di settembre. Poi è chiaro che la scienza va avanti, e il virus pure, perché è infido, è intelligente, si muove secondo schemi logico-matematici. Bisogna sempre tenerlo sotto controllo”. Sono le parole del Commissario per l’Emergenza Covid, Francesco Figliuolo, che, ospite di “Dimartedì” (La7), assicura anche di non voler fare politica alla fine del suo mandato: “Preferisco continuare a fare il militare, magari ricoprendo un bellissimo incarico”.

Il generale si sofferma sull’andamento della vaccinazione: “È vero che il 17% della popolazione ha concluso il ciclo di vaccinazione, ma ricordo che sono 21milioni e 500mila persone che hanno ricevuto la prima dose e che, di fatto, non hanno mezzo scudo contro l’infezione, ma sono protetti per quasi due terzi, come direbbero gli scienziati. Se a questi 21 milioni e 500mila aggiungiamo 3 milioni e mezzo di persone guarite dal covid, siamo a circa 25 milioni di persone che in qualche modo sono scudate dagli effetti gravi della malattia e dal rischio di entrare in terapia intensiva. Quindi, questo ci mette un po’ al riparo – continua – e ha fatto sì che il presidente Draghi abbia parlato di ‘rischio calcolato’. Solo il 37,9 degli over 60 ha ricevuto la seconda dose? Chiaramente noi adesso dobbiamo terminare queste classi di persone, andandole a intercettare in una maniera più proattiva rispetto a quanto abbiamo fatto finora. Coi vaccini che abbiamo avuto negli ultimi 10 giorni e con quelli che arriveranno a giugno, non molleremo la presa sui fragili, sugli over 80, over 70 e over 60, tutte categorie che finiremo di vaccinare entro la fine di giugno. Nello stesso tempo, vaccineremo in parallelo andando per classi di età”.

Circa le polemiche sulle vaccinazioni in vacanza, Figliuolo chiarisce: “Non sono contrario a vaccinare in vacanza, io dico che adesso la priorità d’Italia è vaccinarsi. Se ci sono le condizioni, la conferenza delle Regioni può fare delle proposte, come ha già fatto qualche presidente di Regione. Però voglio avere un quadro armonico globale in modo tale da poter prendere insieme delle decisioni. I casi particolari guardiamoli, ma io volevo evitare transumanze di vaccini e vaccinatori in posti d’Italia dove ci sono presidi così piccoli da avere difficoltà per se stessi. Insomma, chiacchiere se ne possono fare, però facciamo i fatti”.

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