Un periodo d’oro culminato il 20 maggio 1981 con la vittoria della Coppa Uefa, primo e ultimo trofeo internazionale dell’Ipswich Town Football Club. La squadra di Bobby Robson, che si trovava su quella panca dal lontano 1969, quell’anno arriva seconda in campionato. Sono mesi incredibili per i calciatori, impegnati anche nelle riprese di un film di successo. Da alcuni anni frequentano i piani alti della Serie A inglese, nel 1978 avevano vinto pure la FA Cup. Ma l’impresa europea è quella di 40 anni fa.

La squadra è valida. Ci sono gli olandesi Arnold Mühren e Frans Thijssen e alcuni ottimi giocatori come John Wark, Terry Butcher e Paul Mariner. Quasi tutti i titolari in quel periodo frequentano le rispettive Nazionali, il merito è di Robson e del momento magico del club. Al primo turno gli inglesi eliminano i greci dell’Aris e ai sedicesimi il Bohemians Praga: la sceneggiatura è simile, ampia vittoria in casa e sconfitta al ritorno che non compromette il passaggio. La Juventus del Trap intanto esce con i polacchi del Widzew Lodz, passa invece il Toro, ma l’eliminazione granata è rimandata solo al turno successivo quando perdono ai rigori con il Grasshopper. Ipswich vince in casa 5-0 proprio con i polacchi che avevano buttato fuori la Juve e ancora una volta lasciano la partita del ritorno agli avversari.

Ai quarti di finale trovano i francesi del Saint-Étienne, che in squadra hanno un venticinquenne Michel Platini già al top. Gli inglesi vincono 4-1 e questa volta al ritorno fanno 3-1. Semifinale con il Colonia, doppio 1-0. Fino a questo momento John Wark ha già segnato 12 gol. Wark è un centrocampista scozzese che l’Ipswich ha preso giovanissimo nel 1975. Diventerà una bandiera del club. Nella finale i ragazzi di Robson trovano l’AZ Alkmaar. La doppia finale segue il solito copione. Il 6 maggio in casa strapazzano gli avversari al Portman Road, gol su rigore di Wark, al quale seguono le reti di Thijssen e Mariner. Il 20 maggio, quaranta anni proprio oggi, ad Amsterdam perdono 4-2, ma non è importante. Wark arriva a 14 gol, allora record della competizione e l’Ipswich alza la Coppa Uefa.

L’Ipswich Town Football Club in quell’anno fortunato finisce anche al cinema. Quando gira “Fuga Per la Vittoria”, il regista John Huston ha 74 anni e a Hollywood è già considerato un maestro del cinema classico. Di solito indossa un cappellaccio in testa, tenendo sempre il sigaro in bocca. Dopo aver vinto due Oscar e aver ricevuto molte altre candidature, Huston si trova sul campo di Budapest a girare un film che mette insieme attori famosi e calciatori. Pelé ha smesso da tre anni e interpreta tal Luis Fernandes che gioca nella squadra degli Alleati assieme a Sylvester Stallone, nella parte del portiere Hutch, Bobby Moore, Michael Caine e (con il numero 8) Osvaldo Ardiles, in piena attività col Tottenham e con la Seleccion.

Nel film, liberamente ispirato alla partita della morte tenutasi a Kiev il 9 agosto 1942, sono presenti anche calciatori della squadra di Bobby Robson. A recitare sono John Wark, Russell Osman, Laurie Sivell, Robin Turner e Kevin O’ Callaghan. Kevin Beattie e Paul Cooper sostituiscono rispettivamente Michael Caine e Sylvester Stallone in alcune azioni di gioco. L’anno successivo i Tractor Boys arrivano nuovamente secondi in First Division. Quindi Robson va ad allenare la Nazionale inglese. Inizia così un lento declino, oggi la squadra è in terza divisione. Lontana dalle coppe internazionali e dai set cinematografici.

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