Sciogliere i gruppi e partiti di carattere fascista o che propugnano la discriminazione per motivi di razzia, etnia e religione e confiscarne i beni. È l’obiettivo della proposta di legge antifascista presentata da LeU alla Camera. A illustrarla il primo firmatario Luca Pastorino, il collega Federico Conte in commissione Giustizia e l’avvocato ed ex parlamentare Andrea Maestri. Nel pacchetto, già incardinato in commissione Giustizia, si prevede anche la sospensione delle attività delle organizzazioni in questione e la creazione di un osservatorio nazionale per il monitoraggio del web.
“Si parte da norme che ci sono già. Negli ultimi anni abbiamo assistito a fenomeni molto violenti, serve un’iniziativa per ribadire il carattere antifascista” del Paese, ha detto Pastorino. In merito al sostegno della maggioranza al provvedimento, ha risposto: “Cercheremo di avere il consenso, in partenza complicato, del più ampio schieramento possibile”. Per Conte la proposta di “ispira ai valori dell’antifascismo”. Per le prossime audizioni verrà coinvolta anche l’Anpi. Maestri ha ricordato come, dopo il caso Traini, “Laura Boldrini lanciò un appello pubblico affinchè fossero sciolti tutti i sodalizi caratterizzati da moventi neofascisti e neonazisti. A quell’appello, condiviso a parole a parole da tanti, seguì una levata di scudi. Purtroppo i dati che tengono la contabilità delle violenze poste in essere da questi gruppi disegnano un quadro molto preoccupante. Oggi ci troviamo con una legislazione vigente ma disapplicata. L’ultimo gruppo sciolto è Fronte Nazionale nel 2020, da allora non ci sono state altre iniziative. Il pensiero corre a Casapound, Forza Nuova, Veneto Fronte Skinheads, Lealtà Azione”. L’avvocato ha posto l’attenzione sul fatto che a oggi “tutto è ricondotto alla discrezionalità del governo“, mentre la proposta di legge prevede “l’obbligo di investire della questione il giudice competente”
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