“La libertà di stampa è un pilastro delle società democratiche, che possono prosperare solo se i cittadini hanno accesso a informazioni affidabili e fanno le proprie scelte con cognizione di causa” e l’Ue è “determinata a fare di più, in Europa e altrove”. Un auspicio che non si può non condividere quello dell’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell Fontelles, che ha parlato a nome dell’Unione europea in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa del 3 maggio.

“Oggi più che mai è essenziale che gli organi di informazione siano liberi e indipendenti, ma la libertà di stampa continua ad essere minacciata. I giornalisti continuano a lavorare in condizioni molto difficili: solo per aver svolto il loro lavoro, molti di loro vengono infatti sottoposti a pressioni finanziarie e politiche sempre più forti, messi sotto sorveglianza, cadono vittime di condanne arbitrarie a pene detentive o di atti di violenza.

Secondo l’Osservatorio dell’Unesco, dal 2020 ad oggi sono stati assassinati 76 giornalisti, molti di più, in tutto il mondo, hanno subito arresti, vessazioni o minacce. Preoccupa particolarmente la violenza di genere nei confronti delle giornaliste”, si legge nella dichiarazione di Borrell Fontelles. Nella quale si sostiene che “nel 2020 più di 400 giornalisti hanno beneficiato del meccanismo dell’Ue per la protezione dei difensori dei diritti umani, mentre in molte regioni l’Ue ha portato avanti importanti azioni a sostegno dei giornalisti, dei media indipendenti e della lotta contro la disinformazione nel contesto della pandemia”.

L’Italia si prepara a celebrare la ricorrenza istituita nel 1993 dall’assemblea generale delle Nazioni Unite dal poco invidiabile 41esimo posto, ultima in classifica in Europa e con circa 20 giornalisti sotto scorta. Secondo l’ultimo rapporto di Reporter senza frontiere, in oltre 130 Paesi nel mondo l’esercizio del giornalismo “vaccino principale” contro la disinformazione è “totalmente o parzialmente bloccato”.

“Porteremo al presidente della Camera Roberto Fico il dossier sui giornalisti intercettati dalla Procura di Trapani, sui cronisti minacciati, sulle querele bavaglio e sull’equo compenso degli ultimi, perché non è possibile che ci siano giornalisti che guadagnano cinque euro lavorando in contesti di pericolo e precarietà”, ha detto domenica 2 maggio il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Beppe Giulietti a Trento per una manifestazione organizzata con Comune, Assostampa del Trentino Alto Adige e del Veneto, Articolo 21 e associazione Supolka.

“Chiederemo alle istituzioni e alle forze politiche che, assieme alla solidarietà, si dia approvazione alle norme ferme da vent’anni, perché chi colpisce i cronisti colpisce il diritto dei cittadini di essere informati”, ha sottolineato il presidente Fnsi. La manifestazione di Trento è stata dedicata ai dodici giornalisti bielorussi incarcerati per aver raccontato le proteste contro il presidente Aljaksandr Lukasenka.

Iniziative sulla libertà di stampa ed informazione si sono svolte domenica anche in altre città italiane, come Milano, dove il collettivo artistico PXLs ha realizzato un’opera “calpestabile” con 75.000 pagine di giornale che rivestono il pavimento della Stazione Centrale: “Non è una provocazione – spiega Blu-PXLs, portavoce del collettivo – ma un invito a riflettere su quello che leggiamo e su come le informazioni ci raggiungono, in modo sempre più pervasivo. Nessun lettore di giornale si domanda abitualmente dove stia la verità. Anche quando le notizie, come questa nostra opera, vengono manipolate, ignorate o calpestate“.

Su Orizzontescuola il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani sottolinea “con forza l’altissimo valore civile di una giornata così significativa”. La richiesta ai docenti della scuola secondaria italiana – attraverso la seconda edizione del progetto #Inchiostrolibero – è guidare gli studenti nella realizzazione di un breve video per ricordare Giancarlo Siani, Ilaria Alpi, Antonio Megalizzi e Daphne Caruana Galizia.

Il Movimento Mezzopieno, infine, invita i professionisti dell’informazione a pubblicare e dare risalto a notizie, approfondimenti, reportage e storie costruttive, cioè che, come prevede la stessa deontologia, siano scevre da sensazionalismi, polemiche, fake news e che sappiano aiutare il lettore a comprendere la realtà e portare consapevolezza e fiducia nel mondo e negli esseri umani.

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