“Il calcio e lo sport non possono essere solo business e fatturato. Da milanista dovrei essere contento, ma da sportivo non mi piace. Non posso esserci dodici squadre che tengono in mano lo sport del continente”, così Matteo Salvini, leader della Lega, parlando della nascita della Superlega in un punto stampa fuori da palazzo Madama. “Che il calcio abbia bisogno di riforme è vero, ma non è questo il modo – ha aggiunto – Ho parlato con il presidente della mia squadra. Ovviamente gli interessi delle società sono quelli di fatturare, incassare, mentre quello dei tifosi è di divertirsi”. Poi ha concluso: “Il calcio va riformato, come esiste un tetto salariale per i dipendenti pubblici, mi auguro che il buon gusto preveda un tetto per i dipendenti privati del pallone. Sentire parlare di contratti da milioni di euro è disgustoso ed imbarazzante”.

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Superlega, il presidente Uefa Ceferin: “Avidi, sputo a chi ama il calcio. Chi gioca lì fuori da Europei e Mondiali. Agnelli mentitore seriale”

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Superlega, le ragioni economiche dietro allo strappo dei club: le società devono evitare il fallimento e ora vogliono ricavi certi

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