Dal primo marzo, sulla carta, tutte le pubbliche amministrazioni dovrebbero consentire l’accesso ai propri servizi digitali anche con lo Spid o la carta d’identità elettronica, in attuazione del decreto Semplificazioni. Ma nei fatti non è ancora così: come raccontato da ilfattoquotidiano.it, attualmente solo un quarto degli enti è in regola e permette di fare tutto con lo Spid. In attesa di un’accelerazione, a tutti i cittadini conviene comunque dotarsi del Sistema Pubblico di Identità Digitale che è del resto indispensabile per il cashback e il fascicolo sanitario elettronico e anche per l’accesso ai servizi Inps, tra cui i bonus Covid.

La procedura non è immediata ma già dallo scorso anno è disponibile quella semplificata che consente di fare tutto da casa, senza necessità del riconoscimento di persona. Ora anche Poste Italiane mette a disposizione una nuova modalità per chiedere Spid senza recarsi negli uffici, anche se non si possiede una Carta di Identità Elettronica. La registrazione si può concludere eseguendo un bonifico SEPA standard, proveniente da un conto corrente italiano intestato o cointestato del costo simbolico di un euro, che verrà restituito al termine della procedura. Anche chi dispone di una Carta Nazionale dei Servizi attiva o di una firma digitale può effettuare la registrazione dal portale posteid.poste.it e attivare l’identità seguendo le istruzioni. Sono inoltre sempre disponibili anche le altre modalità per ottenere Spid con Poste Italiane: presso uno degli oltre 12.800 uffici postali oppure, per i clienti BancoPosta e Postepay, accedendo al portale posteid.poste.it con le proprie credenziali. Lo Spid è gratuito.

Secondo il Messaggero, il governo con il nuovo ministro all’Innovazione tecnologica Vittorio Colao intende inoltre introdurre la possibilità per gli anziani che hanno difficoltà di uscire di casa (o comunque vanno protetti dal rischio contagio) di firmare una delega in modo che l’intera procedura possa essere portata a termine da un familiare. Per i disabili si pensa al tutore o amministratore di sostegno. Ancora da decidere il numero massimo di deleghe consentite.

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