Non finisce qui. Il rimpasto elettorale della Giunta capitolina non è chiuso. Nei prossimi giorni continueranno gli incontri di Virginia Raggi con i singoli assessori superstiti per capire se esistono i margini per arrivare insieme a fine mandato. “Lealtà e fedeltà” i principali requisiti richiesti per restare a Palazzo Senatorio, pena la sostituzione immediata. La sindaca capitolina sta infatti organizzando la squadra che dovrà accompagnarla fino all’appuntamento con le comunali, previsto per il mese di giugno (ma il Governo nazionale potrebbe decidere di posticipare a luglio o a settembre, causa Covid). Questa la ratio, confermata da fonti del Campidoglio, che ha spinto Raggi a sostituire, venerdì sera, l’assessore alla Cultura (e vicesindaco), Luca Bergamo, e quello al Commercio, Carlo Cafarotti, con Lorenza Fruci, esperta di comunicazione culturale, e Andrea Coia, consigliere capitolino e presidente della commissione Commercio.

In Campidoglio non sono piaciute le recenti (e reiterate) uscite pubbliche dei due, che hanno criticato alcune scelte operate dalla sindaca. Raggi e i suoi, infatti, sono attentissimi a qualsiasi dichiarazione venga fatta e, in questa fase non ammettono che il “dibattito pubblico” metta in crisi l’immagine di solidità della macchina capitolina. È il caso di Bergamo, che nell’agosto scorso si è esposto sulla decisione di Raggi di candidarsi per il bis “senza i necessari passaggi democratici”, riprendendo in parte le posizioni della fronda interna alla maggioranza pentastellata in Aula Giulio Cesare. La tesi è che per operare questi cambi, la sindaca abbia voluto attendere l’assoluzione in Appello, giunta il 23 dicembre scorso, nel processo che la vedeva imputata a Roma per il reato di falso documentale.

Come detto, il rimpasto non è chiuso. Diverse fonti a Ilfattoquotidiano.it indicano in Luca Montuori, attuale titolare delle deleghe all’Urbanistica, la prossima possibile “vittima” della scure raggiana. Il suo staff smentisce e, anzi, assicura la “massima sintonia” con la sindaca. A pesare sull’assessore dello stadio di Tor di Valle lo stretto rapporto con Bergamo e il suo ruolo pregresso di capo staff dell’ormai ex vicesindaco. Va detto che la strategia mediatica di Montuori in questi anni è stata ben più accorta di quella del vicesindaco uscente. E questo è un punto a suo favore. In caso di ulteriori scossoni alla Giunta, fra le candidate in entrata c’è la cronista di Repubblica, Federica Angeli, attualmente delegata alle Periferie. Per lei, qualcuno aveva immaginato un assessorato alla Legalità sul modello di Alfonso Sabella ai tempi di Ignazio Marino, con tanto di ruolo di vicesindaco. Per ora, la pettorina numero due è finita invece sulle spalle di Pietro Calabrese, assessore ai Trasporti e altro fedelissimo raggiano. Resta da capire anche cosa deciderà di fare Gianni Lemmetti, assessore al Bilancio il cui mandato è finito di fatto con l’approvazione del previsionale 2021. In Campidoglio, in qualità di consulente, c’è sempre l’ex sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, ormai legato a Raggi anche da amicizia personale.

Intanto, nella giornata di lunedì hanno preso possesso dei loro uffici i neo assessori Lorenza Fruci e Andrea Coia. La prima, in particolare, è un po’ un punto interrogativo per la politica romana. È nota la sua passione per il burlesque – attività sulla quale ha scritto anche dei libri – e il fatto di essere stata compagna di classe di Raggi ai tempi del liceo. Lei si definisce “comunicatrice e progettista culturale” e nei giorni scorsi ha incassato l’autorevole attestato di stima da parte di Umberto Croppi, ex assessore capitolino alla Cultura ai tempi di Gianni Alemanno e presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma: “Lorenza è bravissima e conosce a fondo il mondo della cultura, nelle sue diverse componenti. Il suo mandato è purtroppo legato alla fine imminente della consiliatura, ma sono certo che impiegherà nel modo migliore il tempo a sua disposizione”, ha detto Croppi.

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