Archiviati i divieti scattati il 24 dicembre in occasione del Natale, l’Italia entra in zona arancione. Almeno fino al 31 dicembre, quando torneranno le restrizioni da zona rossa. Ciò significa che per tre giorni è consentito spostarsi liberamente nel proprio Comune e riaprono tutti i negozi (fino alle 21). Restano chiusi, invece, bar, pasticcerie e ristoranti, a cui sono comunque permessi l’asporto e la consegna a domicilio, così come rimane invariato il coprifuoco dalle 22 alle 5. L’autocertificazione (scaricabile qui). serve solo per andare in un altro Comune, in un’altra Regione o per muoversi durante le ore notturne, a patto che sussistano motivi di salute, lavoro o necessità.

Il decreto Natale approvato il 18 dicembre prevede però alcune deroghe rispetto alle regole da zona arancione che gli italiani hanno imparato a conoscere durante l’autunno. Chi vive nei Comuni con meno di 5mila abitanti, infatti, per evitare di essere penalizzato rispetto a chi vive nelle metropoli, può uscire dai confini comunali purché rimanga entro un raggio di 30 chilometri. È comunque vietato, però, raggiungere i capoluoghi di provincia. Perché questa precisazione? L’obiettivo del governo è quello di limitare il più possibile gli assembramenti nei centri storici, come invece avvenuto nei weekend precedenti alle vacanze di Natale.

La seconda deroga riguarda gli spostamenti: resta sempre consentito raggiungere le seconde case, purché si trovino all’interno della propria Regione. E soprattutto è permesso a massimo due persone per nucleo familiare “lo spostamento verso una sola abitazione privata, ubicata nella medesima Regione, una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22″. Nel conteggio non devono essere considerati i figli minori di 14 anni, le persone disabili e quelle non autosufficienti.

Resta invariata pure la quarantena obbligatoria per chi rientra dall’estero. Chi è tornato in Italia negli ultimi 14 giorni da Gran Bretagna e Irlanda del Nord, inoltre, è obbligato – anche se asintomatico – a contattare la Asl e sottoporsi a tampone. Chi atterrerà oggi o nei prossimi giorni dai due Paesi ha l’obbligo di sottoporsi al tampone in partenza e all’arrivo. In caso di violazione delle regole sugli spostamenti all’interno del territorio nazionale la sanzione applicabile è quella amministrativa, da 400 a 1.000 euro, eventualmente aumentata fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo. La sanzione è ridotta a 280 euro se si paga entro 5 giorni.

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