Il Regno Unito ha deciso di estendere il lockdown rigido, previsto attualmente per Londra e il sud-est Inghilterra, ad altre aree del Paese al fine di contrastare la variante Covid. Lo ha detto il ministro della Salute, Matt Hancock, mentre altri membri del governo di Boris Johnson avevano già anticipato che l’inasprimento delle misure, con l’applicazione del regime ‘Tier 4’ (livello massimo di allerta anti coronavirus), potrebbe scattare a partire da Santo Stefano. A finire nella fascia critica potrebbero essere il Sussex, alcune parti delle Midlands e il nord Inghilterra. “È necessario valutare se il sistema a più livelli sia abbastanza efficace o se a un certo punto in futuro dobbiamo intraprendere ulteriori azioni”, ha sottolineato il ministro per le Comunità Locali, Robert Jenrick questa mattina in una intervista a Bbc Breakfast.

Anche la comunità di Madrid si blinda fino al 6 gennaio. Il Consiglio Interterritoriale del Sistema Sanitario Nazionale ha infatti deciso che per due settimane sarà vietato entrare o uscire dalla regione spagnola tranne che per le visite a familiari o parenti o per uno dei motivi previsti dal decreto sullo stato di allerta e mostrando una sorta di autocertificazione, con l’obiettivo di frenare la diffusione del coronavirus. Una decisione che segue l’accordo tra Governo e Comunità autonome, con alcune di queste che hanno optato per misure ancora più restrittive, come quella di Valencia che permetterà l’ingresso solo ai residenti.

Rigidi i controlli messi in campo dalle forze dell’ordine: circa 7mila agenti della Polizia Nazionale e della Guardia Civil sono stati dispiegati a Madrid per controllare il rispetto delle nuove norme sugli spostamenti, in particolar modo alle principali uscite stradali della regione e per le strade della capitale. Predisposto anche un sistema di sicurezza sulle strade radiali, sulle strade secondarie e sui confini con Castilla y Leon e Castilla-La Mancha. Oltre alla chiusura del perimetro, in alcune aree sanitarie di base non è permesso entrare o uscire se non per motivi giustificati, come ad esempio andare al lavoro.

Dopo lo stop ai collegamenti con il Regno Unito seguito alla scoperta della nuova variante inglese del virus, Londra e Parigi hanno trovato un accordo che consente ai conducenti di autocarri pesanti bloccati Oltremanica di lasciare il paese con un rapido test Covid alla partenza: “Tutti i conducenti di camion, indipendentemente dalla loro nazionalità, dovranno essere sottoposti” a uno screening che fornisce un risultato in circa 30 minuti, ha affermato in un comunicato il ministero dei trasporti. Questo protocollo sarà rivisto il 31 dicembre ma “potrebbe rimanere in vigore fino al 6 gennaio”. Inoltre, nella notte tra martedì e mercoledì, i primi veicoli con passeggeri sono arrivati da Dover nel porto di Calais.

Anche Belgio e Olanda riaprono parzialmente i loro confini con la Gran Bretagna per consentire il rientro dei connazionali e sbloccare il traffico delle merci. La Germania, che nelle ultime 24 ore ha registrato 24.740 nuovi casi e 962 decessi, invece ha esteso al 6 gennaio la chiusura delle frontiere sia con il Regno che con il Sudafrica, i due Paesi dove si sono sviluppati focolai del nuovo ceppo di coronavirus più contagioso. La Spagna ha sospeso i voli in arrivo fino al cinque gennaio e l’Irlanda fino al 31 dicembre.

Nuove restrizioni in arrivo anche in Repubblica Ceca, dove il governo ha esteso lo stato di emergenza e anticipato l’imminente chiusura dei negozi per far fronte a un numero di contagi da coronavirus che ha ripreso a salire. Il Paese, che conta 10,7 milioni di abitanti, ha registrato ieri 10.821 nuovi casi, la crescita giornaliera più alta dal 6 novembre. I negozi di articoli non essenziali saranno chiusi e le riunioni pubbliche limitate a due persone, con un coprifuoco tra le 21 e le 5. Le misure rimarranno in vigore almeno fino al 10 gennaio, mentre lo stato di emergenza, strumento legale che consente al governo di imporre restrizioni e acquistare attrezzature mediche senza gare d’appalto, durerà almeno fino al 22 gennaio.

Brasile – Sono 936 i morti per covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Brasile, a fronte di 55.799 nuovi contagi. La media delle vittime nell’ultima settimana è in rialzo del 21% rispetto a quella di due settimane fa.

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