L’assunzione di quattro fedelissimi autisti di Salerno in Regione Campania con mansioni di staff presidenziale costa al governatore Vincenzo De Luca un processo davanti alla Corte dei conti. La magistratura contabile gli ha notificato una citazione: rivuole indietro 403.643,21 euro, il presunto danno erariale scaturito dall’assunzione degli autisti con relativa indennità dirigenziale. Secondo gli accertamenti del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli, confluiti nel fascicolo del pm contabile Maurizio Stanco, senza avere i requisiti necessari.

La vicenda fu resa nota in campagna elettorale, con la rivelazione della notizia che sull’assunzione dei quattro vigili esiste un’inchiesta penale. Fascicolo seguito dal procuratore aggiunto di Napoli, Vincenzo Piscitelli, che pare destinato all’archiviazione. Ma le presunte responsabilità contabili viaggiano su altri binari, e con diverse valutazioni. De Luca dovrà chiarire il perché dello spostamento a Palazzo Santa Lucia di quattro concittadini salernitani, che gli sono vicini da quando era sindaco, con l’affidamento di compiti di segreteria mentre avrebbero di fatto continuato a fare gli autisti.

Le indagini nacquero in seguito a un incidente stradale avvenuto a Salerno nel 2017. L’auto blu del presidente, procedendo contro mano in una via vicina all’abitazione di De Luca, investì un motorino con a bordo una ragazza di 22 anni, per fortuna senza gravi conseguenze. Un esposto di un consigliere regionale di opposizione sollevò il caso di chi era alla guida della vettura: un ex vigile urbano di Salerno passato in Regione nel 2015, proprio quando De Luca è diventato governatore. Di qui, a cascata, la scoperta degli altri tre casi.

Per la Corte dei conti il danno erariale sarebbe consistito nel riconoscimento ai vigili per quattro anni di una indennità di funzione “non proporzionata al loro livello di professionalità”. Si chiamano Claudio Postiglione, Giuseppe Polverino, Giuseppe Muro e Gianfranco Baldi. Tre su quattro sono stati riconfermati in staff pochi giorni fa, con decreti firmati il 1 dicembre. Postiglione come “responsabile dei rapporti con strutture regionali e istituzioni locali”, Polverino come “responsabile dei rapporti con l’ufficio di presidenza del consiglio regionale”, e Muro come “responsabile dei rapporti con i consiglieri regionali”. Incarichi sospesi il 10 dicembre con la spiegazione di una “riorganizzazione degli uffici di diretta collaborazione del presidente”. Probabilmente in quelle ore Palazzo Santa Lucia ha appreso della citazione contabile. E si è preferito congelare un atto che nell’ottica degli inquirenti poteva rappresentare una reiterazione della condotta illegittima.

Sul caso dalla Regione si informa che si ripubblica il comunicato trasmesso lo scorso 7 settembre: “…L’indagine triennale verte su questo interrogativo: i collaboratori che a turno accompagnano il Presidente della Regione, erano solo collaboratori o facevano anche lavoro di segreteria mobile? Si comunica altresì che l’organizzazione dell’Ufficio di segreteria della Presidenza attuale, rispetto a quella precedente, ha comportato un risparmio di 84.000 euro l’anno”. Nella nota si esprime “massima serenità rispetto alle valutazioni che farà la Corte dei Conti. Ogni provvedimento è stato vagliato dall’Ufficio di Gabinetto”.
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