“Il calcio è la cosa più importante delle cose non importanti”, disse Arrigo Sacchi. Una cosa è certa: il calcio sopravvive a tutto e in questo anno difficilissimo, dopo FIFA e PES, restava un ultimo tassello del puzzle atteso da tantissimi videogiocatori tifosi e non: la nuova incarnazione di Football Manager. La prima domanda che si sono fatti i fan riguarda proprio quest’anno difficile e tanto vale toglierci il sassolino dalla scarpa: come si raffronterà Football Manager 2021 con il Covid?

La risposta è stata mista e, a nostro avviso, non avrebbe potuto essere gestita in modo migliore (anche perché, tramite votazioni e dialoghi con la community, è stata sostanzialmente una decisione dei videogiocatori): si è deciso d’ignorare tutta la parte umana relativa al virus, implementando però i fattori economici e regolamentistici. Un compromesso che ci permette di vivere un videogioco per quello che dovrebbe essere: un divertimento, un’evasione dalla realtà e mai come oggi ne abbiamo bisogno. Ci troveremo davanti quindi a club con una situazione ben diversa dal passato e con regolamenti in campo fedeli alla realtà come, banalmente, le cinque sostituzioni in serie A invece delle classiche tre, almeno per la prima stagione, ma ci fa piacere contemporaneamente assistere a un senso di normalità nell’atmosfera visiva e, soprattutto, sugli spalti.

Cominciando la nostra avventura manageriale si può subito notare come l’editor dell’allenatore e la schermata iniziale della squadra scelta non siano cambiate rispetto all’edizione 2020. L’enorme mole di informazioni, le tattiche, le finestre di calciomercato e le mail sono tutte al loro posto, ma non passerà molto tempo prima di trovarsi davanti alla prima verà novità, quindi è il momento di lanciarsi senza ulteriori indugi in pasto ai giornalisti per la conferenza stampa di presentazione. È proprio sulla comunicazione che quest’anno si sono incentrati i ragazzi di Sports Interactive, sostituendo i passati cambiamenti d’umore in favore di un più immediato e significativo linguaggio del corpo, aumentando inoltre il pool di risposte possibili rendendo i colloqui pubblici e privati un po’ più dinamici. Si potrà insomma sottolineare un concetto con forza sbattendo il pugno sul tavolo o puntando il dito, ma anche marcare un senso di ira scagliando una bottiglietta d’acqua attraverso lo spogliatoio. Le occasioni per mettere in mostra questa feature non mancheranno, dalle conferenze stampa, alle chat coi giornalisti, ai post partita e alle domande rapide nel tunnel prima di entrare in campo, è comunque ottimo vedere come molte di queste interazioni verbali siano state velocizzate per essere rese meno invasive. Si dovrà attendere un periodo di gioco abbastanza lungo per capire quanto questo influirà sui vari giornalisti, ma il linguaggio del corpo durante una conversazione privata con un giocatore avrà effetti immediati.

Altre grandi new entry in ambito comunicativo sono le riunioni con la dirigenza per accordarsi sui miglioramenti da apportare alla rosa e l’opzione di poter conferire direttamente con l’agente di un giocatore per convincerlo a trasferirsi nella nostra squadra, esattamente come spesso succede nel mondo reale. Insomma, Football Manager 2021 vi chiederà di parlare tanto, a volte forse anche troppo e di tematiche sostanzialmente ripetitive, non sempre “on point” e, a volte, non così interessanti, ma state tranquilli, si può sempre delegare, cosa che dopo un po’ probabilmente comincerete a fare. Il calcio però non è solo parole e, prima o poi, si deve entrare in campo.

Dopo aver ascoltato i consigli pre-partita del nostro staff si passa alla solita riunione di spogliatoio per poi dirigersi finalmente sul manto erboso. Se da un lato si vedono nette migliorie sotto l’aspetto delle animazioni dei giocatori, dall’altro si possono capire le lamentele di chi, a questo punto, si aspetterebbe un saltello grafico in più. D’altra parte, vedere un difensore che gironzola intorno all’attaccante avversario senza intervenire per non si capisce bene quale motivo, non è uno spettacolo così gradevole, quindi è piacevole vedere che Sports Interactive si stia dedicando anche a questo fattore, ma decisamente serve ancora un po’ di lavoro per rendere almeno le azioni chiave un po’ più immersive.

Il detto “anche l’occhio vuole la sua parte” non passerà mai di moda, ed è più vivo che mai grazie ai mezzi ormai a disposizione. Per quanto riguarda tutto ciò che contorna il calcio giocato, è stato fatto un rework delle icone in modo da renderle un pochino più moderne e a qualche dettaglio che -possiamo già immaginare- non incontrerà il favore di tutti. Qualche valore numerico ha lasciato il posto a feedback grafici di maggiore impatto visivo, come ad esempio le percentuali riguardanti la forma e la stanchezza che sono state sostituite da cuori colorati e freccette per indicarne lo stato. Potrà sembrare tutto più immediato inizialmente, ma in realtà pensando alle vecchie edizioni si sente la necessità di spostare qualche menù in più per avere davvero tutto sotto controllo.

La novità più interessante in termini statistici è sicuramente il nuovo parametro che abbiamo a disposizione: l’xG, indicatore che– cercando di spiegarlo nel modo più semplice possibile – calcola una serie di parametri durante la partita per restituirci sotto forma di un grafico e di un valore numerico quanti gol avremmo dovuto segnare secondo quanto si è visto in campo. Per fare un esempio pratico: se i nostri giocatori hanno fatto la partita della vita, ma abbiamo vinto solo uno a zero, l’xg ci farà rendere conto che non c’è tanto da festeggiare, ma bisogna migliorare assolutamente là davanti, perché secondo lui avremmo dovuto fargliene almeno quattro! Fattore che, utilizzando come prova una squadra di fascia alta (l’Inter) si è potuto analizzare solo fino a un certo punto: dopo 7 vittorie di fila e un campionato vinto quasi nell’assoluta imbattibilità con Lukaku capocannoniere staccato di 12 gol dal secondo in classifica, forse c’è qualcosa da rivedere sulla difficoltà generale del titolo.

Difficoltà che però piomba tutta sul calciomercato, altro difetto che perdura ormai da qualche edizione. Strappare un giocatore dal nome neanche tanto altisonante a una squadra neanche tanto blasonata comporterà l’ammontare del Pil di un piccolo stato mentre, facendo i dovuti paragoni, sembra quasi che i nostri pupilli vengano davvero sotto prezzati.

A conti fatti, con Football Manager 2021, si è cercato di agire su tutti quei punti che possiamo definire “i cari, vecchi problemi di Football Manager”; non sempre gli sviluppatori sono riusciti nell’intento, anche se va detto che stanno andando nella strada giusta, ma sarebbe ora di concentrarsi su tematiche più urgenti rispetto alle conferenze stampa, al linguaggio del corpo e alla comunicazione in generale, tutte cose che tra l’altro, a lungo andare, diventano più una lungaggine da delegare che qualcosa di davvero immersivo. Va precisato che la versione provata non è ancora comunque quella definitiva, ma una beta. La versione definitiva è disponibile dal 24 novembre.

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