“Il governo si fidi del buon senso e non del senso comune. Come diceva Alessandro Manzoni ne “I promessi sposi”, a proposito della peste, “il buon senso c’era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune”. Questo Natale, come ha detto il ministro Speranza, non sarà un Natale come gli altri. Cerchiamo di capirci subito. E’ buon senso”. Sono le parole del deputato di LeU, Pier Luigi Bersani, ospite di “Dimartedì” (La7).
Riguardo allo scompiglio tra governo e Regioni, il politico osserva: “Quando saremo venuti fuori da questa emergenza, bisogna fare una riflessione. Io sono un autonomista da sempre, ma autonomia vuol dire responsabilità. L’autonomia non è il sindacato del territorio. Le Regioni sono nate come un ente funzionale, non gerarchico. La Regione è a servizio, non è a comando. Non rappresenta un popolo. Non ha una bandiera ma uno stemma. Non ha un governatore ma un presidente. Non è tanto questione di titolo V, che è sbagliato finché vogliamo – chiosa – E’ successo qualcosa in questi anni. Alla luce della mia esperienza, dico che l’elezione diretta dei presidenti di Regione, e sono stato anche io eletto direttamente, a differenza di quella dei sindaci, che invece è sacrosanta, dovrebbe essere riconsiderata. Ero d’accordo con l’elezione diretta dei presidenti di Regione, ma adesso non più. Chi ha il potere legislativo è meglio che non sia eletto direttamente”.
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