Prepariamoci subito.

Appena i vaccini contro il Covid saranno definitivamente pronti ad essere utilizzati inizierà una nuova polemica politica di massa. Il coronavirus ha fatto luce su un sistema sanitario poco preparato ad affrontare una pandemia ma in realtà la sanità italiana è in grave crisi da tempo.

La politica, che sceglie direttamente buona parte dei vertici sanitari ed emergenziali, ha dimostrato ancora una volta l’incompetenza funzionale e decisionale. E questo è solo il frutto di tutti questi anni di cattiva amministrazione della cosa pubblica.

La vergognosa situazione calabrese non è la sola e dimostra che nei posti chiave del nostro sistema istituzionale ci sono personaggi che sarebbero perfetti in film comici ma in una situazione drammatica del genere fanno veramente incazzare.

Quando si poteva riformare il titolo V della Costituzione, nella parte in cui si evitavano sistemi regionali sanitari slegati fra loro, si è preferito fare un presunto dispetto personale al governo Renzi. Tra questi l’attuale ministro della Salute, Roberto Speranza.

Ma badiamo al sodo del presente e del futuro.

Per affrontare concretamente questa grave crisi non possiamo più attendere. Bisogna cambiare il sistema politico clientelare e pseudo culturale.

In questa fase di blocco quasi totale bisogna subito mettere in atto parallele riforme strutturali ed istituzionali.

Togliere la politica dalle nomine sui vertici della sanità.

Scegliere commissari che abbiano reali competenze sulle materie che devono affrontare. Ad esempio persone come Gino Strada non possono essere utilizzare solo per riempirsi la bocca ma devono essere realmente nominate. Ed è per questo che, poi, il nostro sistema perde credibilità.

Le persone che tutti vorrebbero a rappresentarci e tutelarci nei posti essenziali e utili al cittadino di rado le trovi dove dovrebbero. Questo è il male assoluto. E questo è il frutto di una politica che ha sempre di più cavalcato il populismo, l’arrivismo, la falsità e l’ipocrisia.

Ora è essenziale pensare subito al piano delle vaccinazioni: perché accadrà nuovamente, da una parte la scienza e da una parte il negazionismo. Niente mezze misure o ragionamenti, ma tifoserie stupide alimentate da politicanti alla deriva.

Il vaccino, che già varie case farmaceutiche hanno pronto, dovrà essere obbligatorio? Sembra una banale domanda e forse anche più banale dovrebbe essere la risposta. Ma non sarà così. Ancora oggi non è chiaro. Di certo dopo un anno di limitazioni, crisi economiche, perdite di occupazione, stress e chiusure la risposta dovrebbe essere una sola ma sono pronto a scommetterci: alcuni partiti andranno contro il vaccino obbligatorio.

Non è passato molto tempo dalle polemiche degli scorsi anni sul vaccino obbligatorio per i bambini fino ai 16 anni. Ed è questo il punto. Dopo che il vaccino contro il Covid sarà pronto all’uso dovrà essere obbligatorio o no? Il governo deve mettere nero su bianco la strategia e le modalità di vaccinazione.

Non possiamo aspettare oltre ma soprattutto non possiamo permetterci altre stupide e irragionevoli perdite di tempo e scaricabarile di responsabilità. Subito il piano di vaccinazione nazionale contro il Covid e che sia subito chiara e trasparente la sua obbligatorietà. Questo il governo deve fare adesso.

I cittadini hanno subito e stanno subendo sulle proprie spalle le scelte politiche sbagliate sulla gestione pubblica della sanità. E sappiamo benissimo che questo quadro non può essere sopportato per ancora molto tempo. La exit strategy del governo deve essere fatta immediatamente per tutti questi motivi.

E una preghiera, basta con le discussione dei fantomatici esperti su come potremmo fare il cenone di Natale: ognuno faccia il suo con competenza e senza altre stucchevoli discussioni infinite. E se proprio volete farci un regalo per Natale, decidete subito cosa fare e iniziamo a lavorare per ridare un sorriso a tutta la società.

Tutti uniti per una volta almeno su questi concetti. Sarà difficile, ma ognuno di noi potrebbe rispondere a se stesso a questa domanda: io il vaccino lo faccio?

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