Blitz anti caporalato della Guardia di Finanza di La Spezia contro un’organizzazione che impiegava oltre 150 dipendenti, soprattutto cittadini di provenienza bengalese, in importanti cantieri spezzini che realizzano yacht di lusso. I “capi”, approfittando dello stato di bisogno, sotto-retribuivano gli operai con una paga fissa di 4 o 5 euro l’ora, impiegandoli in attività lavorative pesanti e anche pericolose, come la saldatura, la stuccatura e la verniciatura di imponenti yacht e super-yacht. Inoltre, gli operai erano assoggettati a turni massacranti (fino a 14 ore al giorno senza permessi e riposi), sorvegliati a vista dai ”caporali” e spesso minacciati, offesi e percossi

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