“Nel mondo siamo arrivati ad un contagiato ogni 164 persone, sono 47.596.852 i casi confermati da inizio pandemia e 1.216.357 i decessi. Sono cifre che parlano da sole”, così il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante un’informativa alla Camera ha sottolineato la gravità della pandemia portando dati concreti. “In Europa – ha aggiunto – ci sono 294.622 persone che non sono riuscite a sconfiggere il virus, i casi confermati sono 11.863.793 e c’è un contagiato ogni 37 persone, un dato impressionante”. Per questo, ha specificato speranza, bisogna attenersi alle “limitazioni”. “Senza un cambio sostanziale delle nostre abitudini di vita la convivenza con il virus fino al vaccino è destinata ad un clamoroso fallimento”, ha concluso.
Politica - 6 Novembre 2020
Coronavirus, Speranza alla Camera: “In Europa un contagiato ogni 37 persone, nel mondo uno ogni 164”
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- 12:21 - 25 aprile: Mattarella, 'Resistenza movimento plurale, fratelli per libertà, diritto e pace'
Civitella in Val di Chiana (Ar), 25 apr. (Adnkronos) - "L’8 settembre, con i vertici del Regno in fuga, fece precipitare il Paese nello sconforto e nel caos assoluto. Ma molti italiani non si piegarono al disonore. Scelsero la via del riscatto. Un riscatto morale, prima ancora che politico, che recuperava i valori occultati e calpestati dalla dittatura. La libertà, al posto dell’imposizione. La fraternità, al posto dell’odio razzista. La democrazia, al posto della sopraffazione. L’umanità, al posto della brutalità. La giustizia, al posto dell’arbitrio. La speranza, al posto della paura. Nasceva la Resistenza, un movimento che, nella sua pluralità di persone, motivazioni, provenienze e spinte ideali, trovò la sua unità nella necessità di porre fine al dominio nazifascista sul territorio italiano, per instaurare una nuova convivenza, fondata sul diritto e sulla pace". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, celebrando l'anniversario della Liberazione a Civitella in Val di Chiana.
"Scrisse padre Davide Maria Turoldo: 'Tra i morti della Resistenza vi erano seguaci di tutte le fedi. Ognuno aveva il suo Dio, ognuno aveva il suo credo, e parlavano lingue diverse, e avevano pelle di diverso colore, eppure nella libertà e nella dignità umana si sentivano fratelli'. Fu così -ha ricordato il Capo dello Stato- che reduci dalla guerra e giovani appassionati, contadini e intellettuali, monarchici e repubblicani, si unirono per lottare, con le armi, contro l’oppressore e l’invasore. Tra di loro uomini, donne, ragazzi, di ogni provenienza, di ogni età. Combatterono a viso aperto, con coraggio, contro un nemico feroce e soverchiante per numero, armi e addestramento".
- 12:20 - Lavoro, ecco 6 consigli per affrontare al meglio un colloquio in inglese
Roma, 25 apr. (Adnkronos/Labitalia) - L'inglese si conferma una delle lingue più utilizzate nel mondo del lavoro, tanto che la sua conoscenza è ormai richiesta in quasi tutti gli annunci. È quanto emerge da uno studio recente di EF su più di 10.000 annunci di lavoro, che ha identificato i settori in cui la padronanza dell'inglese è più ricercata, in quanto competenza diventata quasi implicita in alcune aree di mercato (come le vendite e l'accoglienza), e le professioni innovative (per esempio: supporto all’amministrazione, sviluppatore, tecnico, addetti vendita) che ne richiedono una solida padronanza. Ed Edusogno, la startup di English learning online fondata da 3 giovani under 30, ha messo a punto una lista di 6 consigli per affrontare al meglio un colloquio in inglese.
Primo - essere trasparenti. Onestà e precisione circa la propria capacità di esprimersi in lingua inglese sono fondamentali per affrontare il colloquio serenamente. Per questo è importante riportare correttamente il proprio livello sul curriculum in base al Quadro comune europeo di riferimento per le lingue, e non mentire su eventuali certificazioni e soggiorni all’estero durante il colloquio: sono in gioco la nostra serietà e senso di responsabilità. Inoltre, condividere con il recruiter la volontà di intraprendere un percorso volto al miglioramento della lingua, può essere un gesto molto apprezzato.
Secondo - studiare l’interlocutore. Arrivare al colloquio dopo aver fatto una ricerca sulla realtà per cui ci si candida – in particolare guardando sito e pagine social – è importante perché permette di arrivare preparati ed essere più pronti nel discutere in inglese delle aspettative o dei dubbi legati alle prospettive di lavoro in quella posizione.
Terzo - il cv in inglese è importante. Anche se si sta cercando lavoro in Italia, avere una copia del proprio cv in lingua inglese è un plus irrinunciabile, tanto che molte aziende chiedono di ricevere esclusivamente questa versione, anche quelle con sede in Italia. È importante quindi essere in grado di esporlo parlando della propria istruzione e delle esperienze lavorative con la stessa fluidità con cui siamo in grado di farlo in Italiano.
Quarto - preparare le risposte. Stilare una lista di domande e risposte in inglese permette di non essere colti di sorpresa se posti di fronte ai tipici quesiti di un colloquio. Oltre alle domande sul proprio percorso di studi e background professionale, è bene prepararsi a rispondere anche in merito a passioni e attitudini personali, e alle domande più insidiose come 'Tre pregi e tre difetti?' o 'Dove vorresti essere tra 5 o 10 anni?'. Esercitarsi a essere fluenti nelle risposte può davvero fare la differenza.
Cinque - proattività. In genere, all’inizio del colloquio l’intervistatore pone al candidato qualche domanda più 'leggera' per rompere il ghiaccio. Preparare un breve argomento a piacere su un tema di natura personale (per esempio circa i propri interessi, il viaggio più recente, etc.) evita l’imbarazzo di non saper da dove cominciare e trasmette molta più sicurezza di sé.
Sei - fare una simulazione. Perché non chiedere a un amico madrelingua o particolarmente fluente di fare le veci del recruiter e darci un supporto in una breve sessione di allenamento? Simulare il colloquio in un ambiente protetto ci permetterà di analizzare i nostri punti deboli e intervenire tempestivamente. Questo esercizio è utile per chi ha un inglese particolarmente arrugginito.
“La maggior parte dei ruoli professionali richiede una competenza linguistica intermedia, situata tra il livello B1 e B2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. Per posizioni più specializzate e di livello più alto, come ingegneri e professionisti del marketing, è necessario un livello avanzato d’’inglese, almeno C1 o C2. Questi dati dimostrano l'importanza di investire nella formazione linguistica per tutti coloro che aspirano a carriere di successo", commenta Marco Daneri, director of education di Edusogno.
“È questo il motivo che ci ha spinto a condividere dei consigli per affrontare al meglio un colloquio di lavoro in lingua inglese. Crediamo fortemente che investire in corsi di lingua caratterizzati da metodologia e insegnanti altamente qualificati sia cruciale per rimanere competitivi sul mercato del lavoro e per sfruttare appieno le opportunità professionali, siano esse in Italia o all'estero", conclude.
- 12:17 - 25 aprile: Mattarella, 'rottura popolo italiano-fascismo con sottomissione a Hitler'
Civitella in Val di Chiana (Ar), 25 apr. (Adnkronos) - "Una lunga di scia di sangue ha accompagnato il cammino dell’Italia verso la Liberazione. Il sangue dei martiri che hanno pagato con la loro vita le conseguenze terribili di una guerra ingiusta e sciagurata, combattuta a fianco di Hitler nella convinzione che la grandezza e l’influenza dell’Italia si sarebbero dispiegate in un nuovo ordine mondiale. Un ordine fondato sul dominio della razza, sulla sopraffazione o, addirittura, sullo sterminio di altri popoli. Una aspirazione bruta, ignobile, ma anche vana. Totalmente sottomessa alla Germania imperialista di Hitler, l’Italia fascista, entrata nel conflitto senza alcun rispetto per i soldati mandati a morire cinicamente, non avrebbe comunque avuto scampo. Ebbe a notare, con precisione, Luigi Salvatorelli: 'Con la sconfitta essa avrebbe perduto molto, con la vittoria tutto…'" . Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, celebrando a Civitella in Val di Chiana, l'Anniversario della Liberazione.
"Generazioni di giovani italiani, educati, fin da bambini, al culto infausto della guerra e dell’obbedienza cieca e assoluta, erano stati mandati, in nome di una pretesa superiorità nazionale, ad aggredire con le armi nazioni vicine: le 'patrie degli altri' come le chiamava don Lorenzo Milani. Nella disastrosa ritirata di Russia, sui campi di El Alamein, nelle brutali repressioni compiute in Grecia, nei Balcani, in Etiopia, nelle deportazioni degli ebrei verso i campi di sterminio, nel sostegno ai nazisti nella repressione della popolazione civile, si consumò -ha sottolineato il Capo dello Stato- la rottura tra il popolo italiano e il fascismo. Si verificò -scrisse ancora Salvatorelli- 'una crisi morale profonda, una disaffezione completa rispetto al regime, un crollo disastroso dell’idolo Mussolini'. Il fascismo aveva in realtà, da tempo, scoperto il suo volto, svelando i suoi veri tratti brutali e disumani".
- 12:15 - 25 aprile: Mattarella 'propaganda fascista occultava stragi, fare memoria per futuro'
Civitella in val di Chiana (Ar), 25 apr. (Adnkronos) - "All’infamia della strage di Marzabotto, la più grande compiuta in Italia, seguì un corollario altrettanto indegno: la propaganda fascista, sui giornali sottoposti a controlli e censure, negava l’innegabile, provando a smentire l’accaduto, cercando di definire false le notizie dell’eccidio e irridendo i testimoni. Occorre –oggi e in futuro- far memoria di quelle stragi e di quelle vittime e sono preziose le iniziative nazionali e regionali che la sorreggono. Senza memoria, non c’è futuro". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, celebrando l'anniversario della Liberazione a Civitella in Val di Chiana.
- 12:15 - 25 aprile: Mattarella, 'da nazifascisti crimini di guerra contro regole e principi umanità'
Civitella in val di Chiana (Ar), 25 apr. (Adnkronos) - "Con queste barbare uccisioni, nella loro strategia di morte, i nazifascisti cercavano di fare terra bruciata attorno ai partigiani per proteggere la ritirata tedesca, di instaurare un regime di terrore nei confronti dei civili perché non si unissero ai partigiani, di operare vendette nei confronti di un popolo, considerato inferiore da alleato e, dopo l’armistizio, traditore. Si trattò di gravissimi crimini di guerra, contrari a qualunque regola internazionale e all’onore militare e, ancor di più, ai principi di umanità". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, celebrando a l'anniversario della Liberazione a Civitella in val di Chiana, in Toscana, dove nel 1944 i nazisti trucidarono 244 persone.
"Nessuna ragione, militare o di qualunque altro genere, può infatti essere invocata per giustificare l’uccisione di ostaggi e di prigionieri inermi. I nazifascisti -ha ricordato il Capo dello Stato- ne erano ben consapevoli: i corpi dei partigiani combattenti, catturati, torturati, uccisi, dovevano rimanere esposti per giorni, come sinistro monito per la popolazione. Ma le stragi di civili cercavano di tenerle nascoste e occultate, le vittime sepolte o bruciate. Non si sa se per un senso intimo di vergogna e disonore o per evitare d’incorrere nei rigori di una futura giustizia, o, ancora, per non destare ulteriori sentimenti di rivolta tra gli italiani".
- 11:06 - 25 aprile: Carfagna, 'lasciare a giovani Italia più forte e unita'
Roma, 25 apr. (Adnkronos) - “Buon 25 aprile e buona festa della Liberazione a tutti. Oggi ricordiamo con profonda gratitudine coloro che, con coraggio, hanno lottato insieme, mettendo da parte differenze politiche e culturali, per liberare l’Italia dalla dittatura e dall’occupazione nazifascista”. Lo scrive sui social Mara Carfagna, presidente di Azione. “Una data –aggiunge- che simboleggia non solo un trionfo del passato, ma anche l’impegno costante a difendere i valori di libertà e giustizia che definiscono lo spazio della democrazia italiana ed europea. Continuare a perpetuare questi valori è fondamentale per lasciare in eredità alle future generazioni un’Italia più forte e unita, nella quale tutti possano essere e sentirsi liberi”.
- 11:06 - 25 aprile: Foti, 'festa di chi riconosce la libertà'
Roma, 25 apr. (Adnkronos) - "Al di là delle polemiche, costruite ad arte per dividere, il 25 aprile è la festa di tutti coloro che riconoscono la libertà come un valore: è l’affermazione dei valori democratici, conculcati dal fascismo, di cui è impregnata la nostra Costituzione. Se appare ancor oggi difficile, a 79 anni di distanza, riuscire a costruire una memoria condivisa, resta indubbio il fatto che l’amore per la libertà e la democrazia resta l’unico vero antidoto contro tutti i totalitarismi". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.