“La manovra mette da parte risorse per un inizio anno difficile, risorse sulla base delle quali abbiamo raggiunto questa positiva intesa sul blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione, risorse per sostenere ulteriori ristori. Valuteremo se sono sufficienti”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a Mezz’ora in più su Rai 3. La manovra “è stata approvata, ora stiamo finalizzando il testo per inviarlo al Parlamento. Arriverà entro una settimana al massimo”, ha spiegato il ministro.

Dopo il rimbalzo del Prodotto interno lordo registrato nel terzo trimestre 2020 (+ 16,1%, ndr) Gualtieri ha spiegato che “persino se nel quarto trimestre, invece di un +0,4% ci fosse un calo del intorno al 4% non dovremmo cambiare la nostra previsione”. L’impatto si farebbe infatti sentire nei primi tre mesi del 2012 e quindi, ha aggiunto il ministro dell’Economia “Abbiamo margini persino per un quarto trimestre molto negativo”. Il titolare del Mef ha poi ricordato quanto detto ieri dal governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco ossia che il sistema paese ha dimostrato di reagire positivamente e di essere in grado di reggere anche lo choc del lockdown. “Se si fanno le politiche giuste l’Italia è in grado di uscirne e di ripartire con forza. Dobbiamo mantenere una fiducia basata sull’esperienza concreta”, ha quindi aggiunto Gualtieri.

Sull’emergenza sanitaria invita a seguire le indicazioni scientifiche e aggiunge “È inevitabile che in questa seconda ondata che ha sorpreso tutta Europa per la sua virulenza, si prendano misure ulteriori accompagnate da sostegno economico. Tanto più saremo efficaci, tanto più potremo evitare un nuovo lockdown, questo richiede misure intermedie anche dolorose. Il governo darà tutto il sostegno necessario nella misura in cui sarà necessario. Abbiamo le risorse per farlo“. Gualtieri ha quindi spiegato che “Avremo altra cassa integrazione, ulteriori ristori da rivalutare in divenire. E poi le misure strutturali, investimenti pubblici, per ricerca, sanità, sostegno alla famiglia con assegno unico”.

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